L’Uovo Nero (seconda parte)
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alimenti ritratti 1. le uova della signora fausta
Ed ecco, dopo il ritratto alimentare, l’alimento ritratto. Sarà che ci piacciono le simmetrie, le nature morte e vive, ma insomma, proprio non se ne poteva fare a meno. Se in precedenza abbiamo baroccheggiato, se abbiamo tirato fuori cataloghi seicenteschi e caravaggeschi per melograne e peperoni, le uova, semplici e minimaliste (e quelle della signora Fausta ancora più semplici e minimaliste), ci sono sembrate piuttosto “iperrealiste”. Stavolta la scettica era Maite, chissà se il fotografo è riuscito a convincerla? Eppoi, invece di una tortilla, di un soufflé o di un uovo in camicia…
L’amore delle tre melagrane
“Un figlio di Re mangiava a tavola. Tagliando la ricotta si ferì un dito e una goccia di sangue andò sulla ricotta. Disse a sua madre: -Mammà, vorrei una donna bianca come il latte e rossa come il sangue.
– Eh, figlio mio, chi è bianca non è rossa e chi è rossa non è bianca. Ma cerca pure se trovi.
Il figlio si mise in cammino. Cammina, cammina, incontrò una donna: – Giovanotto, dove vai?
– E sì, lo dirò proprio a te che sei donna!
Cammina cammina, incontrò un vecchierello. -Giovanotto, dove vai?
– A te sì che lo dirò, zi’ vecchio, che ne saprai certo più di me. Cerco una donna bianca come il latte e rossa come il sangue.
E il vecchierello: -Figlio mio, chi è bianca non è rossa e chi è rossa non è bianca. Però, tieni queste tre melagrane. Aprile e vedi cosa ne viene fuori. Ma fallo solo vicino alla fontana”.