Qui non si tratta di una vera e propria ricetta, ma di tecniche di sopravvivenza.
In un tempo non troppo lontano, quando la nostra rubrica (Allacciate i grembiuli) sulle pagine della Cucina del Corriere della Sera si proponeva di rivedere i grandi classici con ricette passo a passo, avevamo provato a scoprire se fosse vero che il burro-burro (quello della mucca per intenderci) si potesse fare in casa. Ci eravamo procurati panna eccellente e avevamo montato e montato e montato fino a quasi sfinire le fruste elettriche e il burro era “successo”. Ci era sembrata tutta una magia, con quello stesso stupore un poco infantile, un poco di città dei bambini che vedono le galline per la prima volta.
Poi tra i commenti (non sempre esattamente benevoli… ) dei lettori era nata (come al solito) una piccola polemica: a che serviva fare il burro in casa? Era solo un vezzo inutile, a meno certo di non avere a casa la mucca e la panna a secchi in cucina.
Buona parte di quell’osservazione era vera, e infatti il burro abbiamo continuato a comprarlo, ma sono comunque convinta che ci siano molte e diverse ragioni per provare a far da soli.
Finché infatti non si mettono le mani dentro la materia i fatti della cucina restano artificiali. Tocca non soltanto sporcarsi le mani ma risalire a ritroso fino a dove è possibile, anche solo per una volta, anche solo per vedere se è vero.
Ora che il burro (quello della mucca) lo abbiamo (in parte) messo da parte abbiamo spesso a che fare con il burro di mandorle (era successo ad esempio anche qui, nel breadcake per gli amici di Swiit) e così quello stesso pensiero che risale la corrente si era acceso ancora. Lo facciamo a casa? Che ci vuole?
Ci vuole, tocca dirlo, un frullatore potente, ancora meglio un macinasemi (ma anche quello bello potente). E occorre pure un poco di pazienza.
Per un barattolino medio-piccolo serviranno:
250 g di mandorle pelate
Mettetele in una teglia rivestita da carta da forno a fatele leggermente sudare in forno già caldo a 160°c ma sorvegliatele bene perché non devono colorarsi. Sfornatele e fatele intiepidire, quindi travasatele nel frullatore e cominciate ad avviarlo. Sicuramente avrete bisogno di fermarvi più volte perché man mano la polvere di mandorle tenderà a depositarsi sui bordi, con una spatola riportatela al centro e continuate a frullare. Dopo un poco la polvere comincerà a “sabbiarsi” e lentamente, molto lentamente si “scioglierà” diventando una crema. Frullate e frullate ancora, fermandovi ogni tanto per non surriscaldare né la crema né il frullatore.
Quando tutto il composto sarà una crema omogenea e vellutata fermatevi e date un bacio al frullatore.
Aspettate che il burro di mandorle sia freddo prima di travasarlo in un barattolo e conservarlo in frigorifero.
Considerazioni finali:
non è difficile da fare in casa il burro di mandorle e credo che differenza di quello di mucca ci potrà succedere di ripetere l’esperimento. Sul fronte economico pensavamo di poter risparmiare di più, ma a conti fatti e utilizzando mandorle di buona qualità il costo è quasi pari a quello dei barattoloni di burro di mandorle che il Fotografo compra dai suoi spacciatori sparsi per Barcellona.
Vuoi mettere però la soddisfazione?