Da dove arrivano le idee? e come fanno certe volte a diventare concrete?

Sarebbe roba per filosofare, ma invece tocca tornare subito con i piedi per terra e ammettere che l’ispirazione per questo gioco di sostituzioni è televisiva e chiama in causa niente meno che la versione spagnola di Masterchef.

La vedo in differita la notte, in streaming sul sito di rtve, quando il Fotografo è a Roma e Anna dorme il sonno dei giusti. Spesso sto facendo qualcos’altro, cose amene come stirare o serissime come l’uncinetto, l’attezione è dunque fluttuante e l’effetto minestrone assicurato. Impossibile ricordare in quale edizione fossimo e quale il contesto, però ricordo questo sì, che Jordi Cruz (chef stellato dell’Abac di Barcellona che nella triade dei giudici dell’edizione spagnola fa il bel tenebroso…) propose in un qualche menù una sua versione della fabada (piatto contundente e per me indigeribile, di cui se volete trovate ricetta qui: http://lacucinadicalycanthus.com/?p=8494).

La fabada Jordi Cruz se la reinventava sostituendo ai fagioli le mandorle cotti in pentola a pressione. Ricordo praticamente solo questo, e la permanenza del chorizo.

Tutto qui, ma la seduzione è bastata così ho provato a vedere se l’equazione valevesse anche per la nostra pasta e fagioli, e senza il chorizo.

Funzionare funziona, ma tocca aver pazienza: tenere in ammollo le mandorle per 24 ore cambiando l’acqua almeno 4 volte. Poi cottura lenta, anzi lentissima:

La ricetta
1 pugno di mandorle a testa per ogni commensale (tenute in ammollo 24 ore e cambiando l’acqua 4 volte)
1 grossa carota
1 costa di sedano con tutte le foglie
2 cipolle bionde
la scorza di un limone non trattato
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
qualche foglia di alloro
sale e pepe

Per la pasta:
200 g di farina integrale di farro
1 albume leggermente montato/ o 1 cucchiaio di chia tritata e mescolata a poca acqua

Preparate il soffritto: affettate sottilmente tutte le verdure e fatele rosolare in un tegame largo, aggiungete la scorza del limone e quando tutto sarà lucido coprite di acqua. Aggiungete quindi le mandorle ben scolate e sciacquate e fate andare con il coperchIo a fiamma dolcissima. Aggiungete se necessario poca acqua alla volta, sempre bollente.

Nel frattempo preparate la pasta. Raccogliete la farina sul piano di lavoro o nella planetaria aggiungete l’albume o la chia al centro e cominciate ad incorporare la farina poco alla volta aggiungendo poca acqua alla volta. quando avrete ottenuto un impasto omogeneo, formate una palla e lasciate riposare in frigo per mezz’ora. Quindi riprendete l’impasto, stendete non troppo sottile e ricavate dei maltagliati.
Cuocete i maltagliati nella zuppa di mandorle, aggiustate di sale e pepe e servite caldissima.

 

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