Questa settimana è stata complicata. Fin qui avevamo vissuto di rincorsa, inventando giorni diversi, abitudini rinnovate, routine alternative tra il terrazzo e la cucina. Ma i giorni si sono fatti alla fine sentire, colpa anche della pioggia che mai è stata così tanta a Barcellona in aprile, fin da quando hanno comiciato a contare le gocce.

Eppure dietro al nervosismo e alla stanchezza secondo me c’era questa settimana pure una tristezza un poco speciale. Fra le molte cose che abbiamo perduto in questo confinamento, per noi comunque molto fortunato (stiamo insieme, stiamo bene!) c’è pure la festa di Sant Jordi.

Tra tutte le feste di Catalunya forse questa è quella che preferiamo. Si festeggia l’amore e si festeggiano i libri. Si può immaginare qualcosa di meglio?

La città si riempie di rose e di libri. Ogni angolo ne è inondato, e tutti regalano parole e fiori, un libro e una rosa.
Tutti gli anni non sappiamo come sbrogliarci tra mille cose bellissime, e finiamo sempre per andare a caso e a naso.
Quest’anno ovviamente non sarà così. Quest’anno siamo a casa.
Per questo forse, e con l’anticipo un poco infantile delle delusioni molto temute, la settimana si è fatta un poco pesante.

Poi però succede che ti svegli e pensi che se non puoi farci niente puoi fare comunque qualcosa. Che la festa è festa e ognuno ci ha messo del suo.

Anna ha disegnato un enorme Sant Jordi in versione femminile, dunque una santa e rivoluzionaria Santa Jordina che ora sventola al nostro balcone, e poi rose giganti con i cartoni con cui ci consegnano la spesa. Ha costruito marionette dei personaggi del suo libro preferito, il Sam e Julia, e letto a voce alta fin quasi ad imparare a memoria.

Io per parte mia mi sono finalmente decisa ad affrontare la torta delle rose che mi sembrava l’omaggio più giusto per Sant Jordi da molto e molto tempo. Solo quest’anno ho trovato il tempo; la fortuna delle prime volte (oltre che un introvabile pacco di farina manitoba…) mi ha dato una mano.

Ma chi si è impegnato più di tutti in questo strano Sant Jordi fai da te è stato il Fotografo. Tramava da giorni, sempre attaccato al telefono, misterioso e taciturno più del solito.

Che si è inventato? ma un libro, ovvio. Un libro fai da te che è un omaggio a questa festa e che non poteva che essere una condivisione, un fare insieme, quello che forse più ci manca ora.
Così ha chiesto a sei amiche e a un amico, tutti di qui e tutti instragrammers da urlo di dedicare una ricetta a questa festa.
Ero quasi gelosa, poi per fortuna lo ha chiesto anche a me.

Per questo oggi la ricetta non c’è. La troverete sul libro insieme a tutte la altre, quando il Fotografo avrà finito di impaginare e di farlo bello.

Ci lavora alacremente e promette che sarà pronto entro la fine della settimana, chissà se ce la farà. A me questa volta mi viene dolce anche l’attesa, mi fa tornare un poco indietro, quando cuciva i primi pdf che erano libri in nuce di quel che poi è venuto. Ora è più bravo, ma diciamolo piano, che non ci senta per carità.

Intanto oggi c’è da festeggiare la festa e l’attesa: qui trovate tutti gli amici che partecipano. Seguiteli su Instagram, ne vale la pena e chissà che non troviate degli indizi. Lasciategli un fiore e un commento, non siate timidi, che anche in italiano va benissimo!

Stella Andronikou @stellaand
Maria Cosbel @mariacosbel
Patri Garcia @saboresymomentos
Sue Moya Giménez @art_by_sue
Nat & Jose @biteoflight
Ayose Valiente @ayose_vp
Olga Vila @olga_vila

oltre naturalmente a:
Maurizio Maurizi @maurizio.maurizi.fotografia
e a questa cucina: @lacucinadicalycanthus

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