Di taboulé ne esistono varianti infinite, quel che sembra imprescindibile è l’uso del bulgur (vedi dizionario) e il prevalere delle erbe (soprattutto prezzemolo e menta) su tutti gli altri ingredienti.
Questa versione è il risultato della “falciatura” di tutte (o quasi) le erbette del giardino del fotografo che ormai è in prossimissima partenza per Barcellona. Il risultato è fresco e pure profumato, si conserva bene in frigorifero per un paio di giorni e quindi tanto vale perpararsene un grosso “vaso”…

Ingredienti
500 g di bulgour
4/5 pomodori maturi ma sodi
3 cipollotti freschi
3 prugne secche
2 grosse manciate di menta
1 manciata di isoppo
1 manciata di erba limoncina
1 manciata di melissa
il succo di 3 grossi limoni
5 cucchiai di olio extravregine di oliva
sale

Lasciar gonfiare il bulgour in una grossa bacinella con una quantità di acqua pari al volume della semola per circa un’ora, poi scolare bene e tenere da parte. Nel frattempo affettare in piccoli dadi i pomodori e i cipollotti, quindi aggiungere alla semola avendo cura di mescolare bene. Irrorare con il succo di limone quindi unire anche le prugne secche (qui le abbiamo usate per sostituire l’uvetta che non avevamo…). Tritare le erbe e unire al bulgour sempre mescolando molto bene, aggiustare di sale e infine condire con l’olio extravergine d’oliva. Lasciar riposare in frigorifero almeno un paio d’ore prima di servire.    

 

8 Comments

  1. uddio il taboulè…. mmmmm buonissimo e…. che ricordi mamma mia

  2. ah dimenticavo, una delle poche cose che so preparare grazie a maite eheh

  3. caro agiu, sono sicura che grazie al blog comincerai a cucinare un po’ di più.

  4. mammina quanto mi piace sta robina.. ce ne sarebbero anche di varianti?

  5. Pingback: bouquet di erbette (della grazia) | la cucina di calycanthus

  6. Pingback: taboulé di quinoa con asparagi crudi, cipolla rossa e menta | la cucina di calycanthus

  7. Pingback: palermo, “cumu veni si cunta” | la cucina di calycanthus

Write A Comment

Pin It