Ieri avevamo messo le mani avanti per annunciare che, per qualche giorno, questo blog avrebbe sofferto di nostalgie estive, soprattutto che qui, tra le montagne, è ripartito un grigiore che illanguidisce (non soltanto il gatto). Ci(mi) manca un po’ il sole, la luce e un ritmo disteso altezza amaca che considera(va) tra gli impegni della giornata giusto il mare, il sonnellino e il cinema all’aperto. Pazienza, convinciamoci che ogni stagione ha il suo piacere pensando che presto mangeremo funghi, che (forse) faremo in tempo ancora per gli ultimi mirtilli, ritrovando la prima copertina e sapendo di poter riaccendere il forno con piacere.

Ma tra i ricordi dell’album delle vacanze (e anche nel pacco di cose trasportate via nave+auto) c’è ancora (verdissima e pure un tantino ingombrante) la cucuzza lunga, quella specie di zucchina gigante che compariva ieri tra tra le cartoline degli orti estivi, insieme a pomodori, basilico, gatti e cavoli trunzi (e di questi ne riparleremo). La minestra di cucuzza lunga è una delle faccende più tipiche della cucina siciliana di campagna e infatti ne avevamo già parlato l’anno scorso. Quest’anno però ci siamo dati alle variazioni utilizzando il piacentino al posto del pecorino pepato e soprattutto sostituendo il sale con il limone confit: risultato profumato, delicato e pieno di estate… (sigh).

la ricetta

1 cucuzza lunga
3-4 pomodori
3-4 patate
1 grossa cipolla
200 g di piacentino
1 pezzetto di limone confit
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
pepe

In una padella larga a  bordi alti far soffriggere nell’olio i pomodori pelati, privati  dei semi e schiacciati con una forchetta, aggiungere la cipolla affettata sottilmente, le patate e la cucuzza a pezzettini (precedentemente privata della buccia!). Coprire tutto di acqua e lasciar cuocere per 40 minuti; quando la minestra comincerà ad essere morbida unire il piacentino tagliato a pezzettini e, se fosse necessario, ancora un poco di acqua. A fine cottura aggiungere il limone confit regolandosi come se fosse sale o dado e aggiustare di pepe.
La minestra di cucuzza lunga è buonissima sia calda che fredda (ma non di frigo!).

maite

11 Comments

  1. Bentornati! :)))
    Pure qui siamo tutti illanguiditi… epperlamiseriaccia, il frescolino va bene ma ancora un pochino di sole l’avrei gradito molto volentieri!

  2. bellissime le cucuzze lunghe. sono senz’altro paleoortaggi. mi sa che anche i dinosauri le mangiassero. ma la zuppa è senz’altro una fase alta dell’evoluzione!

  3. @Azabel: mannaggia, mannaggia ma dici che è definitivo? io ci spero ancora… illusa
    @agri: i dinosauri sicuro, ma in un sol boccone
    @marta e @stefano: mi sa che faremo un post a breve visto che è la mia nuova ossessione, trovate notizie da comida qui (http://www.montag.it/comida/archives/004177.html) e da virginia qui (http://spilucchino.blogspot.com/2008/04/limoni-confit.html) e da sigrid qui (http://www.cavolettodibruxelles.it/2005/10/citrons-confits) insomma siamo gli ultimi arrivati in fatto di limoni confit ma temo (!) che la mania ci durerà un bel pezzo.
    @francesca: grazie

  4. rientro tristissimo anche il mio :( dalla Sardegna calda ed assolata al piovoso Trentino… no proprio non va!
    rientro rallegrato da una delle mie ricette preferite. Se solo si trovasse qui la cucuzza lunga!
    ps: Maite, ricorda che la cucuzza va sbucciataq, ed evita ad altri di fare il mio errore…. la prima volta che ho fatto la zuppa ho sputato bucce tutta la cena…. ;)

  5. @Sara: telefona! sta (una) cucuzza aspietta a te. Grazie per il suggerimento, in effetti mi sembrava ovvio ma è una cosa che difronte alla prima volta può succedere, ora specifico

  6. Pingback: del “citron confit” e dei suoi usi (e abusi) | la cucina di calycanthus

  7. Pingback: Zuppa Di Cucuzze | Notizione.Net

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