Il fotografo l’ha messa giù dura, ridotto ad acqua senza nemmeno pane (lui che non ne mangia), ad aspettare foto e provviste, solo soletto, con i lavori per il nuovo vestito del blog sul groppone.
La verità è che tornare dal Salone del Gusto è stato decisamente complicato: cinque ore di ritardo delle ferrovie che naturalmente(!) si scusano per il disagio, una distorsione alla caviglia sinistra e una bronchite in avanzamento. Detta così pare tragica ed in effetti un tantino lo è stata, ma la verità è che forse proprio il tornare da questa esperienza è stato difficile.
Intanto ci è sembrato che il tempo si fosse dilatato, arrivate sabato nel primo pomeriggio siamo ripartite lunedì a “pezzetti” tra la primissima (Marie) e la tarda mattinata (Maite), ma nel mezzo per il tempo di un orologio emotivo era trascorso un mese. E in questo mese si sono mescolate sensazioni, facce, mani, pasta, parole, seadas, olive ascolane, porri lunghissimi, alghe galiziane e ogni, ma proprio ogni bendidio. Provare a mettere in valigia tutto quanto è stata un’impresa disperata, ma ci siamo impegnate comunque e qualche cosa ci pare pure di essere riusciti a riportare indietro…

Cominciando dunque dall’inizio, cominciamo per forza da Garofalo, che al Salone ci ha ospitati, ma nel senso vero e pieno del termine perché il loro stand è stato nelle ore-mese del nostro soggiorno una specie di “casetta” da cui partire e poi tornare. Ci trovavi sempre facce amiche, qualcosa sul fuoco (anzi sulla piastra), uno spazio confortevole e per niente fieristico, acqua per dissetarti, fervore e dedizione, loro lo hanno chiamato Gente del Fud e a noi ci è piaciuto, assai.
Grazie dunque a Emidio, Laura, Giorgio, Anna, Daniele, Palmira, Rita, Luca e tutti ma proprio tutti i ragazzi e le ragazze che dentro al progetto hanno lavorato molto, molto concretamente senza perdere per un secondo sorriso e disponibilità.
Dentro a questo progetto eravamo anche noi, nel nostro piccolo (e soprattutto nel nostro timido) con altri nove blogger + 2 guest stranieri + Sigrid-cavoletto/Bonilli-papero giallo.
Che dire? che ci siamo divertite, tanto. Emozionate, tanto. Dopo aver fatto prove tutta la settimana e mangiato pasta con la zucca fino a non poterne più, la sera in questione ci siamo praticamene limitate a tagliare la zucca e a stressare all’inverosimile lo chef Daniele che per fortuna gestiva molto meglio di noi emozione e grandi numeri. Qui di sotto le foto un po’ alla rinfusa di tutto questo, mixato così come rimarrà credo nella nostra memoria, la Gricia di Fabrizio, lo smalto e le collane di Lydia, le parole con Lucia e il profumo della sua pasta con sedano e Castelmagno, l’ironia di Daniela, la riservatezza di Giovanna, l’emozione di Sara, il profilo di Sigrid, le presentazioni di Emidio (!), il tatuaggio di Giorgio, il sorriso franco di Elvira l’imperturbabile pazienza di Daniele e di Palmira.

Fuori dalla “casetta-Garofalo” c’era il resto del Salone, in cui abbiamo fatto incursioni metodiche e meno, perché era bello sia puntare a una cosa (prodotto, regione, produttore) precisa di cui magari qualcuno ci aveva parlato, sia flaner tra gli stand attraversando di sbieco tre regioni confinanti (al Salone, non sulla cartina!) accorgendosi da un profumo, o da una parlata che qualcosa era cambiato.
Impossibile dare conto non dico di tutto, ma persino di una parte ragionata o ragionevole, dunque anche qui le foto e le facce sono mescolate come quelle che spesso riportiamo da un mercato.

Sì ma che cosa è finito in valigia? e anche cosa avremmo voluto mettere in valigia e non ci stava?

Il pane di Matera. Purtroppo non lo abbiamo potuto comprare, causa valigie strette, ma ci è piaciuto tutto. Lui in se stesso, le parole che ce lo hanno descritto, il packaging. Contiamo di andare in loco, prima o poi

I biscotti sardi di Durke. Qui Marie non si è potuta trattenere, anche perché conosceva per averla visitata a Cagliari la pasticceria da cui provengono. Packaging anche in questo caso da urlo e da sbattersi per terra con la lana colorata.

Il prosciutto Dok. La soffiata in questo caso ce l’aveva data Emidio, ed effettivamente una delle cose più buone assaggiate al Salone e non solo.

Il cavallino dei Nebrodi. Cavallino di Cacio-cavallo(!) che andrà in dono a un cacio di bambino con la passione per i cavalli di ogni materia.

La alici di menaica (che è un tipo di rete e non un posto). In questo caso non solo ne avevamo sentito bene da Lydia che di cose campane è espertissima, ma abbiamo pure avuto l’occasione di conoscere e di cenare con Antonio che queste alici pesca a Marina di Pisciotta nel Cilento. Inutile dire che di due pacchetti riportati, uno andrà in dono alla nostra ninfa delle acciughe.

Le susine bianche di Marilù. Si coltivano a Monreale e si conservano incartate in collanine bianche delicatissime. Profumo e dolcezza che si mantiene fino a Natale.

Il fagiolo badda di Polizi Generosa. Ancora Sicilia (chissà perché?), un fagiolo elegantissimo in livrea bianca-nera e bianca-ecru. Abbiamo scelto la seconda versione perché più delicata (di sapore), ma avremmo voluto anche la prima. Costo non proprio economico, abbiamo cercato di trattare chiamando in causa anche nonna Adele (la nonna di un’amica carissima) che era di Polizzi Generosa, ma il signore con il berretto rosso che ce l’ha venduti, c’ha spiegato che per raccoglierli a lui gli viene mal di schiena e per questo i suoi fagioli costano. Noi ci siamo arrese e lui volva sapere di più di nonna Adele.

La foglie di Visnadello.  Incontro fortuito questo, del lunedì mattina, per scoprire che non solo sono buone ma sono versatili, che sono perfette per la degustazione dei vini (infatti sono state scelte per gli assaggi al Merano Wine Festival), e hanno una storia che per certi versi ricorda quella di questo blog. Ne riparleremo di sicuro, ma intanto ieri nel treno fermo 4 ore hanno alleviato la fame e pure la noia e in parte la rabbia…

Nota: Molte altre cose in realtà sono finite in valigia, senza passare per l’obiettivo (e con questo si impara che una scheda sola di memoria non basta per tutto il salone). In ordine sparso: i creakers islandesi, le scatolette di pesce e alghe di un produttore galiziano, un ciauscolo marchigiano intero, un formaggio alla birra austriaco, un piccolo pane altoatesino, i fichi del Cilento, caramelle per la gola sana del tutto naturali.

maite e marie

25 Comments

  1. Ecco cosa ci si guadagna ad esser insonni :) ora posso andare a nanna accompagnata come da una videofiaba! e quella collanina di susine, in tutto il suo biancore, è simply fantabulous.

  2. Prima di tutto grazie per aver nominato le presentazioni di Emidio che qui si stava sfiorando l’incidente diplomatico…
    Bellissime davvero le foto, sembriamo tutti più belli, ma questa non è una novità, bellissimi i ricordi, bellissima “la casetta da cui partire e tornare”.
    Bellissimo post.
    Somo felicissima di avere una foto original calicanta, mica pizza e fichi!!!
    E’ stato un piacere conoscervi finalmente e stare in vostra compagnia.
    Un abbraccio ad entrambe e tu, Maite, rimettiti da bronchite, caviglia, stanchezza, etc etc

  3. Care, come al solito, mi avete spiegato per bene che cosa penso anche io.
    Emozionante davvero.
    Il pane di Matera è un desiderio che rimarrà tale: ma lo sapete che lo mandano ovunque? E i fagioli di Badda hanno conquistato anche me – vedremo che ce ne faremo.
    A proposito di Emidio: avete visto il video che ieri sera ha postato Vincenza?
    Baci, abbracci e tante buone vibrazioni dal profondo nordoves.
    d-

  4. mi è dispiaciuto non avervi potuto incontrare, ma sono dovuta andare via. alla prossima :))

  5. Che bello é stato conoscerti e peccato non ho potuto vedervi entrambe all’opera, mi hanno detto che siete state una vera comica.. bacino ad entrambe.. mi auguro di rivedervi presto

  6. GRAZIE! Non per aver citato le presentazioni (cosa che ripeto era necessaria) ma per la vostra presenza, per aver giocato con noi e la nostra voglia di divertirci, ancora ho in mente le facce quando ho detto serio che la zucca si era ammuffita… :-), per essere state Gente del Fud come tutti quelli che allo stand sono passati o ne sono stati protagonisti come voi.
    L’unica cosa imperdonabile, ripeto, e’ stata non averci fatto conoscere il fotografo!
    Siccome la Gente del Fud Garofalo si diverte a parlare di altri produttori “illuminati” confermo anche per la citazione dello STREPITOSO prosciutto Dok nelle varie declinazioni e soprattutto invito tutti a conoscere l’incredibile lavoro che c’e’ dietro le alici di menaica. Sono le uniche due cose che mi sono portato dal salone…

  7. maite Reply

    @Reb: grazie. però te lo ridico: potevi venire, uffa…
    @lydia: anche noi felicissime di aver avuto il tempo di conoscerci e stare insieme (per non parlare delle affinità elettive in fatto di smalti 5-0-5). Per le foto, grazie, grazie, grazie… questa me la rivendo con quell’ipercriticone del fotografo
    @daniela: il video non l’ho ancora visto in compenso ho visto le tue foto di Bottura, niente è come lo sguardo di un’innamorata…
    @artemisia: mannaggia, sai che ci avrebbe fatto enormemente piacere ma ci saranno altre occasioni
    @valentina: ehm, abbiamo ricordi un po’ confusi della performance, ma in effetti ci sentivamo un po’ bibi e bibò che poi ci fosse stato anche il fotografo rischiavamo pure di fare qui, quo, qua
    @emidio: rischia di essere tutto un rimbalzo di grazie, per cui con questo chiudo davvero, però Grazie! Per il fotografo vedrai che recupereremo.
    @gaia: è che Lydia è troppo buona…
    @Mlle: :) :)

  8. come un piccolo calimero rosso e timido mi associo a Maite per tutto e per tutti. Un grazie di cuore, ci siamo sentite bene ed accolte con grande affetto. Merci.

  9. Che dire,è come vedere un film che vorresti non finisse mai.Non vedo l’ora di sentirle raccontare dal vivo queste meraviglie e di assaggiare quelle alici…Grazie ragazze per avere sempre un pensiero anche per me! Spero che Maite stia meglio e che Marie sia riuscita a consegnare al Fotografo il cestino delle delizie,che altrimenti deperisce.
    Un abbraccio

    p.s. Maite spero che dopo tutte quelle peripezie tu sia finalmente a casa al calduccio in compagnia dell’adorabile Truffaut.A prestissimo.

  10. Bellissimo reportage…come sempre. Belle le foto, le impressioni e le sensazioni “a caldo”. Buonissimi i prosciutti Dok dall’Ava…li ho scoperti l’anno scorso ad Ein Prosit a Tarvisio…come le sfoglie di Visnadello (favolose quelle al sesamo)…a parte queste conferme, la vostra sosta al salone mi ha fatto scoprire prodotti nuovi che sicuramente cercheró!! Grazie A.

  11. Monreale. polizzi generosa .Nebrodi, quindi Sicilia terra generosa quanto bistrattata almeno in fatto di cibo riusciamo ad emergere!!Che invidia , avrei voluto accompagnarvi per guardare le cose dal vostro punto di vista che, per me,è sempre speciale. Grazie del reportage, avete aggiunto notizie su tutto il Salone allargando la prospettiva oltre la gente del fud già ampiamente postata.Adesso vado a preparare dei passati di verdura per un certo signore in arrivo;consulterò qualche ricetta sul passato di zucca e carote e per finire mi inventerò qualcosa con i cachi. a presto,

  12. Cara Maite, sei riuscita a descrivere moltissime delle sensazioni che ho provato anche io, ed ora che mi accingevo a scrivere un post un po’ piu’ organico sul salone, quasi quasi abdico e ridirigo tutti qui :)

    Grazie per aver citato le susine, le avevo fotografate e non riuscivo piu’ ad associarle al produttore, e vedo che anche voi siete state colpite dal torrone francese, quel banco era stupendo :)

    Vi abbraccio entrambe, e’ stato un privilegio conoscervi!

  13. @graziella, grazie e tienici aggiornata su quello che prepari con i cachi perché mia mamma ne ha un albero intero.
    @elvira, anche noi siamo state contente di conoscerti. Evviva le susine bianche.

  14. Ahimè avevo segnato l’appuntamento, ma non sono riuscita a passare. Periodo di lavoro ‘fuorisalone’ e solo un giro veloce giovedì e lunedì.
    Spero di avere presto occasione di vedervi all’opera, sono troppo curiosa!

    Bellissime foto, grazie per il reportage. Anche io ho potuto vedere cose che mi sono persa!
    hugs

  15. davvero un peccato non essere potuta andare! uff perchè io mi trovo nel posto giusto ma sempre nel momento sbagliato? Torino aspettami…. arrivo domani!

  16. Mince!
    Et dire qu’on aurait pu nous voir. Peut-être dans 2 ans, qui sait… ;)
    Joli reportage! Magnifiques photos!
    Nous avons adoré le stand de Garofalo :) En fait, c’est faux…j’ai tout adoré ;)

    Bonne journée – A.

  17. Assolutamente bellissime foto di una esperienza unica.e’ vero dentro le valigie stracolme orami ci portiamo anche i ricordi.peccato davvero solo per il fotografo che soletto vi aspettava e non ha visto tutto questo!!un bacio e spero di incontrarvi di nuovo presto!

  18. ilfotografo Reply

    insomma pare che anch’io mi sia perso uno “spettacolare” duetto. eh, sempre piu cenerentola.
    @Emidio grazie anche a te, e sarà per la prossima, contaci!

  19. Pingback: Io sono GENTE DEL FUD « Artèteca's kitchen – l'Artèteca ai fornelli

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