Bianco, morbido e profumato di mandorla..
la ricetta è siciliana e antica, arrivata dalla Francia nel XII secolo sembra dotata di virtù dolcissime se è vero che Matilde di Canossa la mise nel delicato menù per la riconcilzione tra un papa e un imperatore ( wiki ).
Per prepararlo serve un po’ di tempo e un po’ di pazienza, come si addice ai cibi nobili con ambizioni diplomatiche, ma il risultato non ha nulla di pretenzioso, anzi… fresco e delicatissimo, ha un sentore di tradizione, sa un po’ di nonna, un po’ di Sicilia antica…
Ingredienti
250 g di panna liquida
400 g di mandorle pelate
200 g di zucchero
120 g di amido di grano (frumina)
1 pezzetto di zenzero fresco
la scorza di un limone non trattato possibilmente verde (è più profumato)
1 o 2 cestini di lamponi per decorare
Tritare finemente le mandorle con il mixer e trasferirle in una ciotola capiente con un litro di acqua fredda. Sbucciare il limone e grattugiare finemente la scorza, procedere nello stesso modo con lo zenzero e aggiungere all’infusione di mandorle. Lasciare riposare coperto per almeno 6 ore.
Filtrare il liquido ottenuto attraverso un colino a maglia molto fine, spremendo bene il trito di mandorle magari con l’aiuto di una pezza (la faccenda è un po’ laboriosetta…).
Aggiungere lo zucchero e l’amido facendo attenzione che non si formino grumi (nel caso, con pazienza, ripassare di nuovo al colino), infine aggiungere la panna. Cuocere la crema a fuoco dolce mescolando di continuo, fino a portare ad ebollizione. Versare il composto in uno stampo adeguato, lasciar intiepidire quindi conservare in frigo per almeno una notte.
Al momento di servire decorare con i lamponi.
anna, maite e marie
8 Comments
che bontà… l’adoro, ed è una vita che non lo mangio! complimenti per la “saponetta”: carinissima :)
grazie! piace un sacco anche a noi per non parlare del giocare con le formine…
Sembra buonissimo. Ed è bellissimo.
grazie silvia
Pingback: Manjar blanco (biancomangiare, un altro) | la cucina di calycanthus
Buongiorno a tutti i Calycantus, è un pò che vi seguo e, innanzitutto, volevo dirvi che trovo il vostro blog davvero molto molto originale e fantasioso…complimenti=))!!! Questa del biancomangiare è la vostra prima ricetta che provo, è troppo romantica e così è finita all’apice della lista….ho tutti gli ingredienti pronti sul tavolo, ma vorrei chiedervi un piccolo chiarimento, scusate l’ignoranza da “pasticcera-moscerino alle prime armi”, la panna liquida sopracitata è quella fresca oppure quella a lunga conservazione con cui si fanno anche le pennette al salmone??? mille grazie e scusate ancora l’ignoranza…un saluto=)
Lys grazie delle cose che scrivi e pure di scriverle, ci fa piacere un sacco. Ma vergognarsi, no dai… perché? nessuno nasce imparato e le domande fan sempre un gran bene. Dunque fronte panna è la prima che hai detto, la panna liquida fresca quella che diventa montata se la sbatti con le fruste (quell’altra, quella a lunga conservazione oggi si usa in effetti assai poco e per tutt’altro, ma andava molto negli anni ’80 chissà che nella seconda parte del pdf vintage non la ritroveremo…)
Facci sapere come è andata a finire con il biancomangiare, un abbraccio.
Bonjour a tutti, innanzitutto grazie tante per avermi chiarito il quesito panna1 o panna2.=)Ho preparato il biancomangiare e si è rivelato un’autentica squisitezza leggera e piena degli aromi di Sicilia, anche se i miei ingredienti non avevano necessariamente quella provenienza…Insomma, gran successo (è già terminato..) e soprattutto sembra proprio di aver fatto una passeggiata domenicale tra gli agrumeti e i mandorleti di Sicilia, Grazie ancora e a presto=)) un saluto a tutti voi