Il gaspacho è una zuppa fredda (molto fredda) di verdure-ortaggi con aceto.
Ce ne sono di moltissime varietà. Maite ne va matta e il fotografo la asseconda.
El ajo blanco di mandorle, il gaspacho n°1 è uno dei classici.

ingredienti per due-tre persone
200 g di mandorle freshe e pelate
un po’ di mollica di pane del giorno prima (2-3 fette)
un dente d’aglio
2 dl di olio d’oliva extravergine
5 cl di aceto di vino rosso
1/2 l di acqua
un uovo
un rametto di cilantro (vedi dizionario)

Tutte le proporzioni si possono un po’ variare, come sempre nel gazpacho. In Spagna ognuno ha la sua regola d’oro e pensa che sia migliore di tutte le altre.
Iniziate così, poi semmai variate a piacere.
Si lasciano le mandorle insieme al pane, l’aceto, un po’ dell’olio e l’aglio in un recipiente ermetico in frigorifero per tutta la notte. Così le mandorle si gonfiano e si ammorbidiscono e non resta quella sensazione di terriccio nella consistenza del gazpacho.
Mettere poi tutto nel frullatore e far andare la macchina a lungo, finché non si raggiunga una texture molto vellutata.
Friggere un uovo appena un po’ e versare ancora tutto nel frullatore con un rametto di cilantro (coriandolo), aggiustare di sale e aggiungere il resto dell’acqua e dell’olio.
Servire molto freddo con un foglia di cilantro e qualche goccia d’olio. Si accompagna con uva bianca o uva passa.

C’è chi dice che il lievito del pane impedisce al gaspacho di conservarsi per più di due giorni. Se volete farne una riserva, dunque, non mettete il pane.

ilfotografo

3 Comments

  1. questo lo devo proprio provare..
    perché col caldo che sta arrivando qui a Paris.. un gaspacho del genere farà proprio al caso nostro..
    grazie..
    ma siete meravigliosi..
    mi sa che col vostro blog mi rimetto ai fornelli..
    bisous

  2. Pingback: gazpacho n° 5 | la cucina di calycanthus

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