In ritardo (come sempre) sui tempi di marcia (ma pure da marcia visto la quantità di cose che stiamo sobbollendo in pentola in questo periodo), rischiamo di perdere il treno della stagionalità.
Veloci, veloci, vite, vite!! pubblichiamo di corsa questa cosetta qui che è stato un esperimento molto, molto riflessivo sulle nespole che arrivano tutte insieme e spariscono tutte insieme, sul timo e sulle pentole a breve e a lunga percorrenza…

Cominciamo dalle nespole. La sottoscritta, l’ha già confessato, non ne va matta: di mangiarle nude e crude non se ne parla, in associazioni e in cottura diventa invece decisamente più disponibile, soprattutto laddove diventi possibile metterci il sale. Così nella loro recente stagione, dovendone maneggiare cassettine intere “colpa” di un albero un tantino troppo prolifico, ci siamo inventati e ri-inventati un po’ di tutto (gazpacho quasi dimenticato, madelaine e altre cosette impubblicabili) e anche questo arrostino qui.
Oggi che la stagione delle nespole è al tramonto quasi ovunque, abbiamo verificato la fattibilità, dell’esperimento più ardito: congelare le nespole, nude e crude, semplicemente private del nocciolo e divise a metà. L’arrosto viene benissimo, anche così, in modalità nespole-sotto-zero, e sospettiamo che funzioner(à)(ebbe) anche con le albicocche che un poco ci somigliano ma, parer mio, sono più buone.

Fronte pentole la faccenda è stata a tratti imbarazzante. Confuse e decisamente felici dell’arrivo in casa (a Roma! vale a dire nella spartanissima cucina del fotografo…) di due cocotte in ghisa della Staub, una con fondo a nido d’ape da assalto e una tradizionale da tempi lunghi ci siamo intestardite di usarle tutte e due, insieme, fosse mai che una si offendesse di esser battezzata in ritardo.
Perfetto certo, ma come suddividere le cotture e come rimetterle insieme?

è finita così:

La ricetta

Ingredienti

1 Kg di nespole (fresche o surgelate)
un filetto di maiale
2 scalogni
1 cucchiaio di miele
1/2 bicchiere di porto bianco
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
1 mazzetto di timo
sale e pepe

Abbiamo lavato le nespole, le abbiamo curate, tagliate a metà, private del seme (che è tossico! mi raccomando!!) e messe a cuocere ancora bagnate nella cocotte tradizionale (quella bianca) con il miele, abbiamo incoperchiato e lasciato cuocere mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno.
Nella pentola multiuso a fondo rilevato abbiamo versato l’olio e saltato (miracolosamente senza fumi o attaccamenti) lo scalogno affettato fino con il timo spilucchiato, quando la cosa era avviata abbiamo aggiunto il filetto e lo abbiamo rosolato su ogni lato. Rimesso dritto il filetto, abbiamo aggiunto il porto bianco, lascato evaporare e a quel punto, visto che si trattava di filetto di maiale a cottura sostanzialmente rapida, abbiamo deciso di travasare le nespole nella pentola dove cuoceva il filetto, vale a dire pentola bianca dentro pentola viola (NB fosse stata, e certamente sarà con l’arrivo dell’autunno, una modalità brasato avremmo proceduto al contrario). Incoperchiato e terminata la cottura rimestando e il filetto e le nespole di tanto in tampo, sale e pepe un poco prima della fine.

13 Comments

      • Si Maite, me ne avevi parlato e volevo dare degna sepoltura ad un ottimo filetto di maiale che ho nel congelatore a Milano. Spero di trovare ancora le nespole.
        Bacioni

  1. Le nespole le ho riscoperte da un pò di anni visto che da piccolo ne mangiavo tante…per poi virare inevitabilmente sulle albicocche.
    Oggi mi fanno l’effetto di una frutta-ricordo e quindi le avverto sempre più ‘dolci’ di quello che in realtà sono e la cosa non mi dispiace. Declinate con un filetto di maiale potrebbero essere un ottimo modo per ‘annacquare’ questo ricordo monotematico…magari passo la ricetta alla mia lei che prepara un ottimo maiale alle prugne e mele per una variazione sul tema :P eheheheheheh

  2. :) splendido il piatto, superba presentazione, fra l’altro, la hexagon è una delle staub che prediligo, la trovo comodissima e favolosa da portare in tavola. e brava! buona settimana ;)

  3. @Mario: così me le rendi più simpatiche, non c’è che dire…
    @babs: grazie. Vedo che non sono l’unica a riuscire a prendermi di passione per una pentola, ad emozionarmi come una bambina in un negozio di stoviglie, a passare ore nel reparto casalighi di certi grandi magazzini, ecc ecc.

  4. Vi ho scoperto per caso sulle pagine di Elle e vi faccio i miei complimenti, avete un sito bellissimo.
    Gabriella S.

  5. ho come il sospetto che gli alberi di nespole siano quasi tutti molto prolifici per natura :)
    anche io le preferisco più cotte che crude, bell’idea quella che noi definiremmo l’ “arravacamento” delle nespole nella cocotte col maiale, decisamente intrigante il connubbio!
    mi interessa molto anche la staub col fondo a nido d’ape…
    non è tra le mie in cucina, come mai? :D
    buona settimana

  6. Splendida ricetta. Il filetto di maiale credo di averlo cucinato con tutti i frutti ma le nespole mi mancano e, ahimè anche la Staub… Interessante l aggiunta di porto bianco, io di solito aggiungo Jerez ma poco cambia. Spero di trovare ancora le nespole!
    Buon week end :)
    Patricia

  7. Ciao, che fortuna avere un nespolo proprio dietro casa! Mi avete consigliato una alternativa originale al solito consumo a fine pasto. Posso suggerirvi un concorso? Questa ricetta mi pare adatta per partecipare… Il link è questo, si può vincere un week end in Toscana! http://www.santacristina1946.it/communityandsocial

  8. Ciao, mi spieghi il procedimento per surgelare le nespole?
    Non ho capito se le privi della pellicina o solo del seme, e se hai avuto altri accorgimenti.
    Quando le hai scongelate hanno mantenuto consistenza e sapore?
    Grazie anticipatamente per la tua eventuale risposta!

    • Ciao Valentina, semplicissimo: le nespole lavate ma ben asciutte le abbiamo divise a metà e tolto solo il nocciolo, poi separate in sacchettini piccoli e messe in congelatore. Per la consistenza chiaro che si perde nella scongelazione, ma se le usi in cottura non c’è davvero problema (non immaginare però di addentarle crude come se fossero fresche). Per il sapore per me, ma non sono un’appassionata, era del tutto accettabile.

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