Il titolo della mostra di Pietro Weber, Città d’Oriente, ci ha spinti a uno sforzo di interpretazione: se l’arte sta nella cucina e noi vogliamo mettere la cucina nell’arte, come possiamo tradurre questo titolo (e questa ispirazione) in cibo?
Smembate le parole ci sono rimasti: città e Oriente.
Sulla prima parola urbana abbiamo incrociato piuttosto facilmente l’idea del cibo di strada, o streetfood che dir si voglia, insomma cibo da sgranocchiare in piedi, possibilmente senza ungersi le dita ed è così che sono saltati fuori dei cartoccini a forma di cono pieni di biscottini di kamut le cui forme erano state disegnate dall’artista.
Sulla deriva orientale invece il gioco è stato più complesso. L’Oriente è molte cose e molto diverse, persino, alla fin fine, una direzione che vuol dire semplicemente un po’ più a destra sulla cartina, semplicemente sempre un po’ più in là in un mondo che è comunque tanto rotondo… Dunque messa da parte la filologia ci siamo affidati al ricordo e all’evocazione di un piatto mangiato molti anni fa a un matrimonio, piatto ebraico o turco (qui i ricordi si biforcano e non collimano), cucinato da un amico degli sposi e che associava strepitosamente, quanto insospettatamente, melanzane e melone.
Messo insieme il menù della vernice rimaneva da capire cosa bere…

sulla scia orientale abbiamo optato per un tè alla menta leggermente zuccherato e aromatizzato con fiore d’arancio e un aperitivo leggero composto da una parte di succo di melograno e tre di prosecco.

Per i biscotti al kamut abbiamo utilizzato la ricetta del puzzle al kamut aggiungendo semplicemente qualche spezia all’impasto: una serie con lo zenzero, una con il cumino, una con l’aglio in polvere e una quarta con la paprica dolce.

Per i bicchierini di melanzane e melone:
Ingredienti

melanzane turche (quelle lunghe e sottili)
meloni
sesamo
aglio in povere
salsa di soia
zucchero
olio di semi di mais

Tagliare le melanzane a dadini non troppo piccoli e piuttosto allungati, cospargerli di sale grosso e tenere sotto peso per alcune ore  (l’ideale è una notte, perché questo tipo di melanzane sono altrimenti piuttosto amare). Una volta eliminato il liquido amaro, lavarle con cura, strizzarle con le mani, spolverizzare di aglio in polvere e mettere in forno caldo per una ventina di minuti, in modo che appassiscano.
Scaldare poco olio di semi in un wok, tostare brevemente i semi di sesamo e quindi aggiungere le melanzane, mescolare velocemente e irrorare con mezzo bicchiere di salsa di soia in cui si sia sciolto un cucchiaino di zucchero. Lasciare raffreddare le melanzane e servire assieme al melone tagliato a dadini, con una fogliolina di menta per decoro.

maite e marie

7 Comments

  1. era da un po’ che non passavo e ne ho approfittato per una “scorpacciata” degli ultimi post.
    Come sempre originali e sorprendenti e, non ultimo, esteticamente perfetti.
    Bravi!

  2. grazie Michelangelo! io sono passata a sbirciare i tuoi frattali, è affascinante anche per me che con la matematica ho un pessimo rapporto… maite

  3. Mi piace molto il vostro blog, tengo a farvi i miei sinceri complimenti.
    Non è semplice riuscire a creare un blog di cucina che si differenzi, ne esistono centinaia ormai. Avete trovato un’intuizione vincente.
    In qualità di amante dell’arte, della fotografia e della buona forchetta, vi seguirò con interesse.

  4. Uffi mi è proprio spiaciuto non esserci a Rovereto!!!!
    Mi è arrivato comunque l’eco del successo della vernice e non solo… Da un po’ ho un progettino di organizzare qualche esposizione particolare qui a Venezia, appena ho pronto il sito del B&B te lo mando: lo spazio si presta decisamente. Magari Calycanthus fa un salto in laguna, chissà….

  5. Dato che alla vernice io ho avuto la fortuna di esserci non posso fare a meno di farvi venire un po’ d’invidia…E’ stato fantastico:la location strepitosa,i cartoccini con i biscotti kamut una divertente trasposizione culinaria delle opere dell’artista e quei deliziosi bicchierini di melanzane e melone un connubio sfizioso e inaspettato.Non c’è dubbio qui c’è classe da vendere!Ciao e…alla prossima.

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