La notte di Santa Lucia era da bambina una notte di buio e di attesa, il sale alla finestra per l’asinello e l’acqua che immancabilmente ghacciava, ma sul tavolo, al mattino, arachidi e mandarini a splendere come soli nel cuore dell’inverno. Piccoli regali, ma soprattutto cose speciali da mangiare per la tasca del grembiule, per una piccola merenda, per scaldare l’inverno che lungheggia. E dietro tutto l’amore.
La Santa Lucia di quest’anno è forse ancora più calorica, home made rigorosamente e rigorosamente da convididere.
La ricetta è tratta dal bello, bellissimo (uno dei nostri preferiti dell’intero anno!!!) libro sulle conserve di Jody Vassallo di cui avevamo detto qualcosa di rosso qui.
Ingredienti
360 ml di crème fraiche densa (trovata a Roma versione bio tedesca da La capra rampante)
150 g di nocciole tostate tritate
300 g di cioccolato fondente (o anche al latte se preferito un gusto più dolce e più “nutella”)
2 cucchiaini di olio di girasole
Se tostate da voi le nocciole (meglio) mettetele in forno caldo su una superficie piana smuovendole di tanto in tanto finché la pellicina non si sarà scurita. Sfrornatele e mettetele in un sacchetto di carta, stringete e sfrigolatele una contro l’altra in modo che perdano la pellicina (non tutta evidentemente). Quindi tritatatele.
In un pentolino versate la crème e fate sciogliere lentamente, unite le nocciole e lasciate sobbollire dolcemente per qualche minuto, quindi spegnete e lasciate in infusione per lameno 15 minuti.
Passate poi il composto al setaccio e raccogliete la crema (per carità non buttate quella goduria di granella rimasta nel passino! che domani vediamo cosa ci si può fare…). Aggiungete il cioccolato a pezzi e l’olio e scaldate tutto a bagnomaria finché non è tutto ben amalgamato. Invasate e lasciate raffreddare (se riuscite).
10 Comments
Mamma mia………………………..
Lo so…sono un animale…le mie lacrime non sono per il poetico prologo ma per la cioccò-noisette…che ci posso fare se il goloso che è dentro ha la meglio!
Scherzi a parte, gran bel post, come sempre mi vien da aggiungere.
Una sola domanda….ma la goduria di granella rimasta nel passino…sicuro che arriva al domani?! :P ahahahhha
il dono più buono sulla mia finestra questa mattina..
Bello il racconto e buonaaaa la cioccò-noisette!!!
Ciao, Maria e Maite!
sono Benedicta, vivo a Venezia da poco – e ti/vi ho dato un premio – il versatile-blogger-award!
Questo delizioso premio è dato da blogger a blogger in una sorta di via “palla di neve”.
La tradizione vuole che la persona a chi sia stato assegnato il premio racconta 7 cose su di lei / lui, assegna il premio a 15 altri blog favolosi, e avvisa gli autori sui loro grande fortuna. :-)
Sembra che, qualora il blogger non fa una di queste, lei o lui non si fermerà all’inferno, ni avrà maltempo per 7 domeniche consecutive, ni sposerà la persona sbagliata – ma come va con generosità, è più divertente da condividere!
Trovate di piu sul mio blog http://withtheflowdotcom.wordpress.com/2011/12/
Auguri!
Benedicta
Pingback: ce qui reste: tartufi à la noisette – la cucina di calycanthus
io ho trovato solo la creme fraiche normale, non densa- posso usarla ugualmente? perchè scrivete: “In un pentolino versate la crème e fate sciogliere lentamente”….quanto è densa la cremè che avevate voi? posso tentare di addensarla con dello yogurth greco?
io proverei, senza yogurt. La nostra era parecchio densa, ma poi con il calore è diventata liquida. facci sapere.
L’ho preparata…e non dico altro se non che merita…merita…merita un rifacimento! :P eheheheehehe
ti metterei un “mi piace!” se qui ci fosse il bottone..