I cantucci, lo sappiamo, sono dolci, mandorlosi e toscani, contesi come quasi tutto in Toscana tra diverse orgogliosissime patrie locali, Prato su tutte. A Firenze però, proprio tra il mercato di San Lorenzo e la stazione di Santa Maria Novella c’è un negozietto minuto e curato dove ne producono, e ne vendono direttamente, di buonissimi: al cioccolato, ai fichi secchi e soprattutto classici.  
Si tratta di un indirizzo un po’ segreto di cui varrà la pena di parlare in dettaglio un’altra volta ma che qui è inevitabile ricordare perché proprio con la signora che calorosamente lo gestisce avevamo parlato per la prima volta della possibilità teorica di cantucci salati. Scettica ma possibilista la patronne aveva chiesto la ricetta anche se poi non si sa se li abbia provati.
In ogni modo questi qui, inventati sull’estro di quel-che c’è-c’è-nella-dispensa, sostituiscono mandorle con nocciole (ancora quelle del pacco siciliano!), tolgono lo zucchero ma aggiungono pepe in abbondanza e un formaggio  che è anche lui una gloria locale (presidio trentino slowfood) il Vezzena

Ingredienti
125 g di farina
85 g di vezzena grattugiato
80 g di nocciole sgusciate
60 g di burro
1 uovo
1/2 cucchiaino di lievito
1/2 cucchiaino di pepe
1 pizzico di sale

Amalgamare il burro morbido con il formaggio grattugiato, quindi aggiungere l’uovo, la farina e il lievito infine le nocciole tagliate a metà, il pepe e il sale. Formare due rotoli e cuocere in forno già caldo per circa 20 minuti. Quando cominciano a essere dorati, ma ancora morbidi, togliere dal forno e tagliare in diagonale, quindi ri-infornare, spegnere il forno e lasciarli fino a quando il forno non sia freddo. Si conservano bene in un barattolo ermeticamente chiuso.

maite

10 Comments

  1. Lory: bellissimi! arancia e olive, wow… per altro a vederli cucinati da te mi togli un dubbio a proposito delle olive nei cantucci: avevo visto molte ricette in cui compariva e mi chiedevo se non fossero troppo umide per l’impasto, evidentemente no. a questo punto bisognerà provavare.
    Buon we anche a te

  2. faccio poche eccezioni per i dolci dolcificati con zucchero ma i cantucci, a zuppetta nel bicchierino di vinsanto, sono uno di questi! ;-) mi piace perchè è un dolce da “ciacola” (=chiacchiera, in veneto), poco impegnativo ma che ti fa godere del piacere della compagnia a tavola, boccone per boccone, senza distogliere gli occhi dal proprio commensale…
    credo di sapere bene quale sia il posto di cui parlate vicino al mercato di san lorenzo. l’ultima volta ci ho mandato il mio pusher di fiducia, in missione! ;-)))

  3. Belli e sicuramente buoni. Ho assaggiato il Vezzena per la prima volta quest’estate in Trentino, ma credo fosse abbastanza fresco.. visto che in questa preparazione lo grattugiate, credo debba essere una media stagionatura, o sbaglio? Grazie!

  4. @Barbara: esatto, esatto media stagionatura, ancora umido però. Anche se in effetti anche semi-fresco va bene si grattugia facilmente con quelle grattugie spaziali che ci sono in giro adesso, allungate e taglienti come alabarde spaziali…

  5. I vostro cantucci salati fanno ufficialmente parte dell’elenco dei biscotti salati da regalare a natale.
    Ce li ho solo io gli amici che non amano i dolci?!?
    Speriamo vengano belli almeno la metà dei vostri. Sulla bontà non ho dubbi.

  6. Mi sa che ho individuato il cantucciaio anche se poi non l’avete svelato…domani vado e provo

    se è lui mi regalate il libro sulla cucina toscana?!? ;=)

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