Capita in un pomeriggio di gnocchi (sì, sì quelli classicissimi che si amministrano di giovedì e che invece noi abbiamo rimandato a un sabato romano giusto così per inaugurare la cucina…) che mentre le patate cuociono sulle piastre nuove e sibilanti ci si dica con innocenza: ” e se facessio un dolcetto?” Certo, e che ci vuole! Solo che il forno sta lì, ma deve ancora essere imbullonato, la dispensa è così colma di piattini, tazzine, bicchieri che di cose da mangiare ce ne sono ancora poche, per non dire pochissime.
E allora sedute con i gomiti sul tavolo si comincia la litania: i biscotti di Elena tocca rimandare, quella torta che è in lista da sei mesi pure anche, l’ultimo numero di Saveur meglio non guardarlo nemmeno, finché Marie si fa rossa di intuizione: ti ricordi quella crema pasticcera senza latte a Identità? Eh certo, giusto, la crema, sì facciamo la crema, come quella della mamma, ma visto che il gioco è giocare, mettiamoci qualche variazione, così togliamo il lattè e mettiamo il tè.

La ricetta
è la semplicissima crema pasticcera, uguale, uguale nelle dosi e nei modi, solo che al posto del latte abbiamo messo acqua con un’infusione di tè e kumquat. Le dosi sono un po’ da bambole, ci sono uscite 4 tazzine da caffé, ma se volete fare più sul serio andate sul doppio…

Ingredienti
250 ml di acqua
2 tuorli
25 g di farina
50 g di zucchero + 2 cucchiaini
mezzo cucchiaino di tè (nel nostro caso: Marco Polo di Mariage Frèeres)
2 kumquat bio

Mettete a bolllire l’acqua, quindi spegnete e aggiungete il tè e i kumquat tagliati a metà e leggermente strizzati. Dolcificate con i due cucchiaini di zucchero.
Battete i tuotli con lo zucchero, aggiungete la farina setacciata facendo attenzione a non formare grumi; quando l’infusione sarà tiepida filtratela e aggiungete alle uova. Mesclate bene quindi mettete su fuoco dolce e fate cuocere mescolando continuamente, quando si addensa spegnete e versate nelle tazzine

19 Comments

  1. Che idea originale, credo che sia ottima, profumata e leggera. Sicuramente da provare! Un bacio

  2. Pellegrina Reply

    Ma lo sai che è un’idea? Specie per l’estate, quando fa piacere qualcosa di più leggero…

  3. cioè: marie, il leonardo delle pentole! ..questa la faccio di sicuro! :) la fantasia sta già galoppando su quale infusione scegliere..! che dire? …siete sempre impeccabili.

  4. un suggerimento…provate a sostituire la farina con 10gr di maizena e tentate una versione con il chai…le possibilità sono infinite e voi siete sempre delle sperimentatrici infaticabili….

  5. @Simona: diciamo che sì ci ha sorpreso per profumo e non solo..
    @nonnapapera: facci sapere
    @pellegrina: ecco appunto, in estate ci sta tutta ma pure adesso non ci stava male ;)
    @marie-leonardo della pentola mi piace assai!
    @beatrice: proviamo sicuro, ma dici che 10 g bastano?
    @elisabetta: figurati.
    @federica: e la sera dopo cena appena tiepida secondo me ci sta benissimo.

  6. 10 gr dovrebbero bastare per una quantità di prodotto così piccola… domattina comunque faccio una prova nel mio laboratorio ….e vi faccio sapere il risultato…

  7. Pingback: spaghetti (residuali) con pesto di sedano – la cucina di calycanthus

  8. Certo che potete venire…sarei felicissima di aver compagnia nei miei 35 mt4 scarsi..comunque se siete curiose il la sboratorio si chiama Dulcinea é a Pistoi su fbe mi trovate su fb…dimenticavo…10gr di maizena sono suficienti…

  9. provata oggi, una cosa da fine del mondo, grazie! e invidio moltissimo quelle tazze :-) baci a tutti di qua e di là

  10. Ciao, provata oggi. Buona, insolita, leggera. Un pò troppo dolce per i miei gusti ma si rimedia in fretta…basta rifarla. Grazie dell’idea.

    • Ciao Alberta, anche per me in effetti è un po’ dolcina ma qui abbiamo il fotografo che si lagna che ci escono (normalmente) dolci poco dolci, qualche volta tocca pure accontentarlo…

      • Un pochino meno zucchero e un cucchiaino di miele di castagno, la scorza di limone nostrani lumbard e il the earl grey e….perfetta!!!! Yahaaaa…anche mio fratello brontolone ha apprezzato.

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