Credevamo fosse finita e invece l’epoca dei gazpachos fa fatica a tramontare. Abbiamo messo la coperta di lana (il fotografo freddoloso pure due), archiviato i sandali e ceduto alle calze, barattato gli ultimissimi pomodori con i primi cavoli, ma di dimenticarsi fino all’anno prossimo di questa alchimia di frullatore, aceto e verdura non c’è stato nè cuore nè verso.
Eccolo dunque, forse il più ardito di sempre, il gazpacho delle Dolomiti:
1/2 cavolo cappuccio rosso
1 cipollotto rosso fresco
1 dente d’aglio
1/2 cetriolo
1/4 di peperone rosso
1/2 bicchierino di aceto di vino rosso invecchiato
1/2 bicchierino di olio extravergine di oliva
1 bicchiere di birra scura

tritare il cavolo nel mixer e lasciarlo macerare insieme alla cipolla, l’aglio e il peperone con l’aceto e l’olio per circa 12 ore nel frigo in un recipiente chiuso.

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