Luca è il nostro coté vino (con una forte inclinazione per quello naturale…) non scrive molto spesso, o perlomeno non spesso quanto vorremmo, ma noi lo seguiremmo (e lo seguiamo!) per mari per terre, per vigne, cantine, enoteche e dintorni.
Un anno fa eravamo sull’Etna estremista, questa volta semplicemente Roma…

Si può dire che l’Enoteca Bulzoni sia una delle più importanti a Roma. E’ anche un’enoteca “storica” visto che è aperta dal 1929. Ed essendo quasi la mia enoteca di quartiere ci entro spesso (e volentieri).
Quando qualche anno fa ho iniziato a frequentarla – si, perché è più che un semplice negozio – mi sembrava un luogo per certi versi austero, forse per via della sua insegna a caratteri gotici e per il bancone in legno scuro.
Allora era ancora solamente un negozio con una bella scelta di vini dove si entrava per comprare, magari gironzolare col naso tra le bottiglie ma dove non si poteva bere. Qualche volta, è vero, mi capitava di vedere aprire una bottiglia per un assaggio, ma era evidente si trattasse di qualche amico o di un cliente di vecchia conoscenza.
Oggi invece, dopo una piccola ristrutturazione che non ne ha cambiato il volto, si può prendere un bicchiere seduti accompagnandolo se si vuole con qualche salume, formaggio, crostini e via dicendo.


E inevitabilmente ci entro molto più spesso di prima…

Nel tempo ho fatto anche un poco la conoscenza di Alessandro Bulzoni che con suo fratello Riccardo gestisce il negozio ereditato dal padre (che all’occasione è ancora presente a dare una mano) e che a sua volta ereditava dal nonno.
Estremamente competente, non si può dire che Alessandro sia un chiaccherone ma ha un suo modo di proporre e consigliare il vino che alla fine conquista. Una volta capito il tuo gusto, non si preoccupa di usare perifrasi intorno a una bottiglia, magari la sconsiglia apertamente, pur se in vendita sui suoi scaffali.
Gli va dato merito, oltretutto, di essere riuscito a riorientare un negozio storico di un quartiere molto “bene” come i Parioli, verso una tipologia di vino e di consumo molto attente alla naturalità e al costo contenuto, facendone un vero e proprio “manifesto”. Cosa che gli ha causato inevitabilmente diverse antipatie, immagino qualche attrito con i rappresentanti e anche una denuncia per avere affisso un’etichetta sugli scaffali dei vini senza solfiti che diceva: “Vino Naturale”.

Dice che non si può…

Mi piace infine la sua disponibiltà ad ascoltare, accogliere un suggerimento, anche sul vino o su un produttore, nel caso, e un certo understatement che non guasta.
Insomma è chiaro che l’Enoteca Bulzoni è un posto dove mi trovo bene e così l’altra sera ci ho portato finalmente anche i Calicanti al completissimo per un aperò di inizio stagione.
Un Pinot bianco alsaziano molto estremo (quello più scuro, ossidato) per Marie, un bianco friulano più tranquillo per il fotografo (quello più limpido) e un Gamay “naturale” (attenzione alle denunce!) per me. Per scrupolo materno Maite ha bevuto un… chinotto ma credo sia stata bene lo stesso.

À la prochaine.

Lucà

10 Comments

  1. Maria Chiara Reply

    Il “nostro” Luca dovrebbe scrivere più spesso, ammalia nello scrivere come nel parlare e nel suonare..

  2. il mio commento è volato via….dicevo: tutto vero, confermo! L’enoteca bulzoni piace molto anche a me e anche io ci ho portato gli amici…quelli più cari, però. Gentilezza, cortesia e disponibilità d’altri tempi pur in un quartiere in cui non è tanto la regola trovarne, purtroppo…

  3. Sai chi mi parla spesso di voi? La giornalista, collega e ormai amica Flavia… ;-) Quindi dovevo farvi una visita qui… anche per dirvi che adoro il libro sulle torte di mele, complice prezioso di tanti pomeriggi autunnali… e ci siamo di nuovo, posso tornare presto a sfogliarlo… :-)

  4. bravo luca
    ci vuole un po’ di vino, naturalmente, nella cucina di calycanthus
    complimenti, sempre anche a bulzoni
    lea

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