Erano anni, ma dicasi proprio anni, che questa storia dell’aglio arrostito c’era rimasta in gola. Nei libri di Donna Hay, ma in certo un mondo anglofono e lontano pareva proprio che l’aglio si consumasse solo così: ridotto in crema dal semplice passaggio in forno.
Non era bastato nemmeno ricordarsi di aver portato mille e uno anni fa un aggegino, una caccavella, di terracotta sottile dall’Argentina che doveva  servire proprio allo scopo. Comprata più per l’estetica che per la funzione, scoprire finalmente che servire poteva è stato tutt’uno con lo scoprirla rotta. Pazienza, l’abbiamo messa via sta storia dell’aglio trasformato in crema…
Ma poi corsi e ricorsi, un giorno nemmeno più speciale di altri acchiappi una testa (di aglio…) e la metti in forno, tutto il resto, patate, latte e castagne, ci gira in torno in una danza d’autunno.

La ricetta

Ingredienti
1 testa di aglio
4 patate dolci
poche castagne già cotte e sbucciate (200 g circa) *noi in realtà abbiamo utilizzato il latte di cottura delle castagne del Mont Blanc
1/2 litro di latte
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Sbucciare le patate dolci tuffandole subitissimo in acqua salata perché anneriscono velocemente, quindi metterle a bollire in acqua leggermente salata. Nel frattempo sbucciare solo la pellicina più esterna della testa di aglio e tagliare solo l’apice (come nella foto) lasciandola integra, avvolgere quindi in un pezzetto di carta di alluminio o di carta da forno, spolverare di sale e olio extravergine di oliva e mettere in forno già caldo per circa 30 minuti.
Mettere le castagne (già sbollentate e spellate) a cuocere nel latte finchè non risultano morbide.
Scolare le patate dolci tagliarle  a pezzettoni quindi soffriggerle in poco olio extravergine di oliva, coprire di brodo o di acqua salata e lasciare disfare, unire il puré di castagne e l’aglio spremuto (all’uscita dal forno gli spicchi di aglio saranno morbidi e si ridurranno facilmente in crema, basterà raschiare con un cucchiaino o anche spremere la testa con le mani). Frullare il tutto, aggiustare di sale e pepe e verificare la consistenza.

3 Comments

  1. Pingback: aglio arrostito… ancora! – la cucina di calycanthus

  2. Fa piacere scoprire che la tribù dei coraggiosi frequentatori dell’aglio non è poi così esigua!
    Un saluto dalla mia piccola cucina, che ha in comune con la vostra l’abbondanza di spicchi. E un tavolo, direi…

    Sabrine

  3. Pingback: pollo à la Benoit – la cucina di calycanthus

Write A Comment

Pin It