Barcellona è un posto dove, in generale, se un qualche fenomeno è giocoso, divertente, easy…. attecchisce. Qui si trovano i mezzi di locomozione più assurdi, qui si va al mare da marzo a novembre e si balla tutte le domeniche sul sagrato della cattedrale, qui si festeggiano tutti i santi possibili immaginabili e pure tutte le feste pagane. C’è sempre una scusa per ballare, bere e mangiare. Sempre: tutto l’anno e a tutte le età.
Ovvio che in tutto questo il cibo, in particolare quello “di strada”, sia uno spasso. Non tanto, non solo, o forse non più solamente nella pratica delle tapas e del tapear, che per altro le è ingiustamente attribuita (quando invece arriva da una Spagna diversa più capitale e pure pià meridionale), quanto nella velocità supersonica con la quale la città coglie i trends e risce ad appropiarsene con un fare naturale e tranquillo. Non c’è ansia, almeno apparente, nemmeno nei fenomeni più modaioli. Persino il veganismo, giusto per fare un esempio, si presenta più come un’opportunità accanto alle altre che non come un’occasione per fare a botte. Così in tutto il fiorire di mercatini, iniziative, week end ecologici di comida callejera gli hamburger stanno gomito a gomito con il crudismo vegano, i ramen (che sono in fortissima ascesa!) con il vermuth casero, la cucina messicana con la pasticceria francese (anche lei decisamente à la page). Poi xurros (o churros), marmellate organiche, empanadas, cibo affumicato di ogni sorta, fiori che non guastano mai e produttori, spesso micro, della porta accanto.Durante tutto l’anno si alternano le iniziative, ma è inparticolarm modo in questa stagione, a primavera, che l’offerta si fa densa e i week end si afastellano di appuntamenti. Tre sono le grandi firme: Palo Alto Market (in genere il primo week end del mese in una location stupenda), BCN MES con il suo Eat-Street (a cui avevamo dedicato un piccolo reportage sul Corriere della Sera l’anno scorso) e All those Food la cui ultima edizione si è svolta lo scorso week end nei giardini dell’Università.
Noi ci siamo portati a casa, foto a parte, mezzo pollo per l’ultimo regale brodo della stagione, una formaggetta di capra deliziosa, una goduriosissima porzione di churros, una ciotolona di ramen in brodo, una pianta di pomodori e un mazzo magnifico di tulipani viola che ancora fiorisce sul tavolo della cucina.