C’è stato un tempo qui a Barcellona in cui facevamo un saor alla settimana. Sarde a beccafico (anche coi masculini a dir la verità…) come se piovessero e i tortini siciliani in aceto-e-menta o in limone-e-pangrattato una cena sì e l’altra pure. Era l’ebrezza di averle così a portata di mano, così polpose, fresche e ben pulite che chiamavano dal banco e non si poteva dir di no.
Poi come succede sempre ci siamo un po’ stancati. C’è stato dunque il periodo del verat, o caballa che dir si voglia, ovvero dello sgombro. In salmoriglio per lo più, con l’avvertenza di comprarne a sufficienza per non rimanere a bocca asciutta, visto che la bimba quasi treenne con cui dividiamo casa se ne scofana(va) quantità non immaginabili. Ora siamo in una fase schizzinosa e la parte scura dello sgombro è diventata “non mi piace”, “le spine le mangia la mamma” (sigh). La coda di rospo, che qui impazza, non ha mai trovato esito in casa, soprattutto perchè il Fotografo insiste nel dire che non è pesce vero e che sa di pollo. Tonno e pesce spada non li compriamo per principio; la sogliola è considerata all’unanimità pesce per bambini piccoli (!), mentre amiamo alla follia calamari e crostacei di ogni lignaggio.
Al banco della Enriquetta siamo passati poi a certi merluzzetti piccini aperti a libretto che sono stati l’ultima grande passione. Semplicemente impanati con il pangrattato e passati al forno o in qualche caso in padella.
Insomma vediamo di non annoiarci.
E così proprio per cambiare un poco siamo tornati pure a quella alicette deliziose. In una versione semplice semplice con però una salsa verde di accompagnamento a cui da soli non avremmo pensato mai.
C’è voluto il libro di Pizarro di cucina spagnola tradizionale, di cui già abbiamo parlato tanto. Di Extremadura a dire il vero, ma visto che in Spagna si mangia pesce fresco (eccellente) anche nel cuore di Madrid pure in fatto di alici ci poteva essere qualcosa da dire.. e infatti
La ricetta (con qualche cambiamento)
per le alici (circa 400 g già pulite)
1 uovo
farina qb
sale
olio per friggere
Per la salsa:
4 ramette di prezzemolo
4 rametti di basilico
4 rametti di menta
un pezzetto di scorza di limone
1 spicchio di aglio
4 filetti di acciuga sott’olio
un cucchiaio abbondante di capperi sotto sale
il succo di mezzo limone
Lavare le alici e asciugarle su carta assorbente. Passarle nella farina e poi nell’uovo sbattuto, quindi friggerle poche per volta in olio ben caldo ma non violento. Girarle dopo circa un minuto e quindi toglierle dal fuoco, asciugare su carta pulita e conservare al caldo man mano che si friggono le altre.
Per la salsa verde di accompagnamento abbiamo saltato il sofisticato consiglio di sbianchire le erbe aromatiche per mancanza di tempe e abbiamo semplicemente frullato tutto insieme.
Il risultato ci è piaciuto molto. E visto che sul libro si consiglia la stessa salsa per accompagnare il pollo, potremmo fare un sillogismo e provarci pure con la coda di rospo… alla faccia del Fotografo!
3 Comments
Domani la proverò, con acciughe sliciliane……
mi pare la morte sua!
Fatta oggi per pranzo in abbinata a sardoni fritti,la salsa accompagna splendidamnete il fritto di pesce .da replicare !