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fragole

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fragole e camomilla

Delle fragole sono noti i matrimoni classici (fragole e panna ça va sans dire, e pure fragole e cioccolato) ma anche quelli che, almeno un tempo, sono sembrati estrosi, persino irriverenti (fragole e aceto balsamico, oppure fragole e parmigiano che andava tanto nei tardi anni ’80 con pure lo champagne).
Ma se poi si trovano vicini (per caso, tocca ammetterlo!) nello stesso banco di cucina quel frutto rosso e quel fiore romantico? Sorpresa. E vorresti averci pensato prima.

i ghiaccioli di Anna

Quanti gelati si possono mangiare in un giorno? Quanti no, quanti sì, quanta autonomia tra il domandare e lo spalancare da sola la porta del frigo basso?
Mamma voglio un ghiacciolo, facciamo i ghiaccioli, compriamo le fragole, ci mettiamo il lattuccio speciale, controllo io se sono pronti, voglio ultimo, ultimissimo, lo mangio mentre guardo la Pimpa, ecco il bastoncino lo mettiamo a lavare…

crostata con fragole e rabarbaro

Classico è un classico, persino in una stagione strampalata come questa. Il problema semmai è reperire il rabarbaro che saltellando da nord a sud, da sud a nord rimane, per i nostri pollici assai neri, una chimera. Ci abbiamo provato e pure riprovato, in vaso sul davanzale tra i monti, in giardino a Roma (e ci manca solo di arrischiarci a portarne una piantina in Sicilia dove suonerebbe molto esotico…) ma niente da fare: il massimo che abbiamo ottenuto sono foglie stentate e stecche ridicolmente sottili. Poi però capita che Marie ne intercetti qualche gambo a peso d’oro in zona Campo dei Fiori, ne impasti una crostata pensando alle fragole di Federica e che la teglia viaggi (via fotografo) fino a sù, ad accompagnare l’attesa…

ritratti alimentari n°25. Federica e le fragole

Inutile ripeterlo, la stagione è stata quella che è stata e, saltata a piedi pari la primavera, siamo in attesa di capire se  avremo diritto almeno all’estate.
In tutto questo la frutta ha vissuto pure lei tempi tutti suoi, con il solito anticipo di serra, ma soprattutto con un perdurare un poco più a lungo: le fragole che tardano costeggiamo le albicocche e le ciliegie che anticipano (si possono coltivare le ciliegie in serra?) e persino i meloni gialli arrivati non si sa bene da dove.
Noi ce la prendiamo comoda, con un ritmo che è tutto un attesa e un rallentio: pochi treni, poche corse, la frenesia di sempre decisamente acquietata, poca voglia di cucinare e pensieri lunghi, e ormai vicini, alla nuova stagione che ormai è qui. E così in questa calma apparente esce fuori il tempo di sorprendere Federica a bagno tra le fragole come un Marat goloso.

tra fragole e fave

In due in cucina a volte si è davvero troppi.
Così in un giorno di tregua lavorativa (che di questi tempi sarebbe di per sè un lusso da far girare la testa) si è acceso un dibattito teorico-pratico sul condimento di certi tagliolini. Fragole o fave? verde o rosa?
Prima di venire alle mani (o ai coltelli) si è salomonicamente deciso di fare a metà, o meglio di fare tutte e due, versione rosa e versione verde. Inutile dire che ognuno è rimasto sulle sue posizioni.

insalata di orzo e fragole

In attesa di avere per le mani pomodori che sappiano di pomodori (che quet’anno ancora non li ho comprati) e sperare di riuscire a replicare una versione in solido di questo gazpachetto qui (che è dal 2008 che ci penso) le fragole sono finite, in versione insalata salata, a condire dell’orzo perlato. Stavano in buona e sana compagnia: tre/quattro asparagetti lessati appena (residuo della cena di ier sera), un bel mazzetto di aneto fresco (al mercato ne abbiamo decisamente comprato troppo!), cipollotto fresco, aceto di Xeres e olio extrà. C’est tout.

gazpacho n°13 di fragole e aceto balsamico

Periodo deve essere periodo, e si potrebbe dire anzi che è ri-iniziata la stagione dei gazpachos. Lo si capisce con certezza non soltanto dalla frequenza con cui postiamo alambiccate pozioni dai colori magici, ma pure dal tempo che il fotografo passa in cucina e dalla confusione, direttamente proporzionale, che ci lascia dopo ognuno di questi passaggi. Buoni sono buonissimi si intenda, anzi sono da urlo, da sbattersi per terra, da gridare ogni volta al migliore, da mugolare ancora, ancora, ne voglio ancora! ma la cucina, lei, grida vendetta. La quantità esilarante di pentole, vetri, bicchieri, stoviglie, superfici, pensili, frullatori coinvolti lascia costantemente un senso di stupore, come diavolo hai fatto? Poi lo si beve, lo si sorseggia, lo si pesca a cucchiaiate e alla cucina non ci si pensa più, fino alla prossima volta, chiaro.

ricottine alle fragole

Per la serie esperimenti con la ricotta-cotta, di cui avevamo minacciato un uso “improprio” e continuato, questa volta abbiamo infornato le ricottine mescolate alle fragole frullate, poco zucchero (velato), il tutto decorato con il sambuco che rischia anche lui di essere un leit-motif di queste settimane. Certo è un po’ la scoperta dell’acqua calda ma (come quella) ha un sacco di vantaggi: 1. è fresca e dietetica 2. è facilissima 3. fa giocare con le formine 4. ha un bel colore 5. ci si possono infilare i gambi dei fiorellini di sambuco come in un portaspilli 5. la può mangiare pure Ilaria che non tollera il glutine … vi pare poco?

fragole con arancia candita

Le fragole quando è stagione loro sono buone per definizione. Questa, dunque, più che una ricetta è una sorta di consiglio o di invito a provarene tanti altri possibili (qualcuno ci ha parlato persino di un certo zucchero aromatizzato al pepe che sarebbe fatto su misura per loro… ). Qui niente voli pindarici ma semplicemente un rapporto che funziona benissimo tra dolce e agro, giocando nel richiamo incrociato tra arancia candita e succo di limone. A noi ci ha colpito e stupito fin dal primo cucchiaino. È sempice ma funziona! … difficile poi fermarsi.

charlotte di ricotta, fragole e ananas

La torretta qui sopra, in cima all’alzatina strepitosa di Licia Martelli, è un esperimento, anzi il primo esperimento di una serie che, con ogni probabilità, si declinerà in molti esercizi di stile. L’idea di partenza ci era venuta da Virginia che a sua volta si ispirava a un cuoco famoso giocando il trompe-l’oiel sofisticato a partire dalla semplicità apparente della ricotta. Strada facendo, lungo i binari della ferrovia, inseguendo anche il pensiero della ricotta infornata che in Sicilia ha crosta marrone ma cuore tenerissimo, si erano poi manifestate ipotesi di tutti i tipi, ma con un leit motiv costante: la ricotta e la sua consistenza. Infondo se Virginia l’aveva trattata come mollica di pane, perché non trasformarla anche in pan di spagna?

millefoglie croccante di fragole

Qui sembra che la primavera non si decida più ad arrivare, cielo grigio, pioggia, vento da lupi e appena si incrociano le telefonate è tutto un lamentio… tra ombrelli sgocciolati, starnuti, uffa e accidenti aspettiamo finalmente di poter togliere le calze, infilare sandali e occhiali da sole per fare pic nique, ma nell’attesa, giusto per esorcizzare un po’, cominciamo col mangiare fragole un po’ in tutte le salse. Questa ricettina qui, per esempio, che potrebbe essere una specie di millefoglie quasi fusion (orientale almeno per quanto riguarda la sfoglia) l’abbiamo trovata nel bellissimo libro Abracadabra della Marabout ma al posto di usare lamponi, ancora un po’ fuori stagione, abbiamo preferito usato le fragole di Terracina sbarcate al mercato di Ponte Milvio, loro almeno belle asciutte e rosate di primavera.

gazpacho n°2. gazpacho di fragole e pomodori

Fragole & pomodori

La caffetteria del CaixaForum di Barcellona ha inaspettatamente la palma d’oro per questa combinazione di gazpacho. Ma farlo in casa è veloce e piuttosto semplice. Maite dice che azzeccare un gaspacho è come condire bene un’insalata, questione di alchimia. Seguite queste dosi, che sono già piuttosto alchemiche:

600 g di fragole
500 g di pomodori rossi maturi
2 cipollotti nuovi
la mollica di due fette di pane del giorno prima o anche di pane in cassetta
5 dl di acqua
2 dl di olio extravergine di oliva
4 cl di aceto di vino
2 cl di aceto balsamico
sale, pepe

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