Ebbene siamo rientrati. Non è un incipit originale, ma il fatto è che la rentrée pesa così bene sul mese che tra i panni da lavare, il frigorifero da ripulire, la posta fisica e quella virtuale non rimane grande margine per trovare altre parole. Dunque pazientiamo, concentrati sulla fine e sull’inzio, un po’ come a capodanno. Ed in effetti, per chi come noi non si è mai ben ripreso dalla sindrome del primo giorno di scuola, l’anno nuovo continua ad inziare inesorabilmente a settembre. Domani andiamo a comprare la cartella nuova, quaderni quadrettati e matite appuntite.
Oggi mettiamo insieme il pranzo con la cena, centellinando i pomodorini portati (via aereo!!) dalla campagna siciliana e intrugliando un po’ alchemicamente questa cremina in modalità zuppa fredda che si può pure definire lassi o pure smoothie. Serve poco o quasi niente: yogurt greco, fichi verdi, coriandolo fresco in abbondanza e un pezzetto di feta, del resto si sa al rientro meglio conservare le energie…
lassi solido alla melissa e 1 lezione di fotografia

Conviene dirlo subito questa ricetta è un pretesto, bello e buono. Dopo quasi 3 anni di blog il fotografo ha infatti concesso la prima lezione di fotografia, dove “lezione” è un parolone, ma rispetto alla prassi seguita fin qui (vale a dire tu fai 500 scatti con informazioni sommarie date e una volta e mai più e poi io le passo, bofonchiando, attraverso la mia censura facendone sopravvivere 1 o 2) è stato un pomeriggio enorme. Tanto più enorme che la richiesta era esplicitamente da femmina: vorrei fare “uno scatto Donna Hay“, romantico, sbiancato fino all’azzurrino spinto, sfuocato il giusto, ma anche capace di essere netto, senza sbagli insomma. Ci siamo impegnati, ognuno dalla sua parte e non abbiamo nemmeno litigato (!) le conclusioni sono che:
– è una cosa possibile
– è la disposizione delle luci quel che conta davvero
– è più difficile la composizione di tutto il resto
– le cremine sono cose da femmina…
Qui sotto qualche prova di composizione dove mi sono alambiccata il cervello su questioni di coerenza tra i materiali (vetro, legno, ceramica, stoffa, trasparenza, opacità, lucido, morbido, ecc. ecc) e di disposizione (cerchio, diagonale, isolato, raccolto, dentro, fuori, ecc.) ma per il resto davvero niente di complicato.
lassi di cannellini
Non è stagione, va bene. Ma ci sono a volte esigenze che trascendono la stagionalità, per esempio una dannata operazione ai denti che costringe ad adattare la cucina alle esigenze di una dieta liquida e per di più fredda. Dunque nella sua semplicità, il lassi di cannellini, è una non-ricetta figlia della necessità che in questi giorni è stata declinata in ogni variabile possibile di profumo e/o spezia. E così si finisce per scoprire che i limiti a volte aguzzano la creatività e che, con qualche giorno di anticipo, scaviamo pure nelle ragioni dell’illuminarsi di meno (la giornata giusta è in realtà il prossimo venerdì) perché cucinare senza sprecare energia, calore, chilometri può essere quasi un esercizio estremo…
il lassi zen di Julie
Quando l’abbiamo preso in mano il libro di Julie, tutto colorato e fumettoso, si