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tonno

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pollo tonnato

Ognuno ha le sue debolezze in cucina e certo non solo. Per me, ad esempio, il vitello tonnato, o come si diceva allora con dubbio accento francese il Vitel Tonnè, è un mito irresistibile. La ragione deve nascondersi come al solito nel fascino del proibito visto che a mia madre non piaceva e non lo contemplava tra le possibilità della cucina estiva.

terrina di sgombro

Gli anni Settanta sono dentro di noi, c’è poco da fare. Per quanto si cerchi di emanciparsi, di andare oltre, di emendarsi e di lasciarseli alle spalle loro sono sempre lì, te li ritrovi in bocca senza capire bene perché.
Nel caso di questa terrina però i passaggi non sono stati così involontari, ed anzi percorsi a ritroso in piena consapevolezza, pure con un certo sforzo, visto che il libro di Elena Spagnol non si sapeva bene dove fosse andato a finire.
100 piatti facili di alta cucina
, Elena Spagnol per Sonzogno editore non è solo un classico, ma è stato un passaggio fondamentale dell’autonomia (e dell’autostima) di mia madre in cucina e successivamente della mia. Prima somministrato in pillole al telefono (un po’ come quelle favole, qualche anno prima), poi finalmente al secondo anno di università concesso in uso, generosamente accluso ai bagagli in partenza per Siena tra la biancheria stirata e qualche provvista per la sopravvivenza a lunga durata.

due versioni per un tonno da 80 chili

Roberto è un lupo di mare, un po’ più di mare e un po’ meno lupo, grande pescatore e conoscitore sopraffino di onde, acque, fondali, esche, porti, pesci e pescherie. Michela è una maestra unica! (in senso qualitativo e non gelminiano) che sposta volentieri la sua cattedra in cucina. Quando il fotografo è in cattive acque approda da loro per un pasto marino sempre prelibato.
Stavolta era quasi uno spuntino, un piquenique in cucina, rapidissimo, dopo il mare (anzi il fiume, anzi la foce del fiume nel mare) partendo da un tonno d’eccezione, 80 chili, dice con orgoglio Salvatore… Ma questa è un’altra storia che vale la pena di essere raccontata…

Dunque mentre Roberto lavora al coltello, Michela afferra una manciata di sesamo. C’è solo il tempo di aprire il vino.

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