Dopo la prima neve, anzi pure insieme, è arrivato puntuale come un treno asburgico il raffreddore, anzi meglio il male di stagione. Il fotografo si sveglia di notte battendo i denti (anche se sta a Roma), in Trentino nonostante la prima lana è ricominciato il mal di gola, mentre la Marie inanella litanie di starnuti su treni, aerei e tassì. Insomma quest’anno ci prendiamo per tempo e in tre non ci facciamo mancare nulla. E sì che non sarebbe esattamente il momento buono, visto che les filles sono in partenza per il Salone del Gusto (sabato, domenica e lunedì) mentre il fotografo è impegnato a “cucire” il vestito nuovo per il blog, che pure lui c’ha le sue esigenze di stagione.
Per corroborarci dunque abbiamo finalmente messo in cantiere (e in realtà è il secondo tentativo che il primo finì bruciato) lo zenzero candito, di cui siamo ghiotti tutti quanti. La ricetta è quella di Alice Hart, e rispetto a quello comprato il risultato è sicuramente più gustoso, più pizzicherino ma anche più duretto perché tende a cristallizzare. Il vantaggio secondario è che funziona benissimo per dolcificare e profumare il tè, il rimedio migliore dopo l’aereosol.
meringhe rosa essiccate
Siamo in ritardo, come spesso ci succede, perché la giornata rosa, come si è visto su una miriade di blog non solo cibeschi, era ieri. Noi arriviamo trafelati, allo scoccare della mezzanotte, scontando il ritardo con la consapevolezza che questo è un tema che trascende il calendario, che non dovrebbe durare il tempo stretto di una giornata.
Postiamo così delle piccolissime meringhe rosa, tenere e molto “da femmina”, che sono un esperimento riuscito nei giochi con l’essiccatore. In partenza, infatti, erano lamponi e fragoline di bosco (gli ultimi della stagione) essiccati e conservati in barattolo, poi frullati a velo con lo zucchero, quindi montati con l’albume e infine ripassati nuovamente dall’essiccatore, invece che dal forno.
Il profumo è da bambine, il colore in questo caso è una faccenda seria.
canestrelli genovesi
Ci sono regali che si portano dietro mondi, tradizioni, famiglie, sapori, abitudini, impasti di mani, zucchero e farina. E ne portano le tracce. Così quando Maite ha aperto il pacchettino che Maria Vittoria riportava dalla casa di Genova, ci ha trovato un fiore e molte tracce: una formina da biscotti, di quelle antiche, per i canestrelli genovesi che apparteneva alla sua mamma, e un augurio di farne tanti, di farli buoni perché alla signora genovese, a cui questo fiore apparteneva, riuscivano particolarmente bene. Questi qui sono la prima infornata (impastata con un po’ di emozione) ed erano già buonissimi. A seguire le impronte di altre mani ci si trova spesso sorprendentemente a proprio agio e si finisce presto per capire che l’ombra di un fiore nello zucchero a velo, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre un fiore, è sempre….
la settimana della zucca 3. linguine alla zucca e aceto balsamico
La settimana della zucca sarà pure divertente per Maite e Marie, ma è un vero stress per il fotografo. Le cuoche fanno a gara a cucinare e si dividono spese al mercato e portate di un immaginario menù arancione. Così il fotografo corre di qua e di là a fotografare tutto, più o meno…
Poi alla fine decide, con il fiatone, di farsi da solo il numero 3, un piatto facile ha detto Maite al telefono dettando dosi e modi, adattando una ricetta siciliana della nonna tipica di Natale…
su quello (il Natale) si era pure in anticipo, ma per il resto tutto veloce, veloce, troppo veloce: annotare, cucinare, fotografare e mangiare, prima che si freddi!
chouquettes
Les chouquettes le trovi a Parigi, sembrerebbero proprio venire da lì, le trovi in tutti i forni, te le danno in piccole bustine di carta.
I vostri ospiti potrebbero precipitarsi sul presunto bigné alla crema o allo zabaione, ma rimarranno sorpresi perché les chouquettes sono vuote. Eppure così leggere e croccanti che una tira l’altra.