Inutile ripeterlo, la stagione è stata quella che è stata e, saltata a piedi pari la primavera, siamo in attesa di capire se avremo diritto almeno all’estate.
In tutto questo la frutta ha vissuto pure lei tempi tutti suoi, con il solito anticipo di serra, ma soprattutto con un perdurare un poco più a lungo: le fragole che tardano costeggiamo le albicocche e le ciliegie che anticipano (si possono coltivare le ciliegie in serra?) e persino i meloni gialli arrivati non si sa bene da dove.
Noi ce la prendiamo comoda, con un ritmo che è tutto un attesa e un rallentio: pochi treni, poche corse, la frenesia di sempre decisamente acquietata, poca voglia di cucinare e pensieri lunghi, e ormai vicini, alla nuova stagione che ormai è qui. E così in questa calma apparente esce fuori il tempo di sorprendere Federica a bagno tra le fragole come un Marat goloso.
ritratti alimentari n°24. Laura e il cuore
Domani, giusto domani questo blog compie cinque anni. Età buffa, ancora bambina ma non proprio del tutto infantile, si gioca, si sogna, si impara a leggere per continuare a giocare e a sognare mondi fantastici. Oramai pensiamo a iscriverci in prima elementare, a come sarà la mestra (o il maestro), ci preoccupa la matematica, ma siamo curiosi di vedere cosa cambierà e come ci cadrà il grembiulino.
E in tutta questa attesa che ha rallentato anche il ritmo dei post su queste stesse pagine ritroviamo il filo di un gioco che ci è piaciuto fin da subito, ovvero quello dei ritratti alimentari: i nostri amici con il loro alimento del cuore. In questo caso, però, Laura ha interpretato la faccenda in maniera letterale, perché del suo amore per le frattaglie non si è schermita ed ha scelto proprio lui, il centro di ogni cosa, il cuore. Così grazie anche a Roberto siamo riusciti a metterala in scena come una Diana cacciatrice, che ha però anche la dolcezza di una Biancaneve.
ritratti alimentari n°23. Martina e le cipolle
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Son giorni caldi questi, di pacchi e traslochi: si saluta una città e una casa sul fiume, così qualche lacrimuccia finisce per scapparci.
Su questa scia ironica e nostalgica, con lacrime (qui) un tantino forzate pubblichiamo un nuovo ritratto alimentare a tema cipolle e Martina, una delle due modelle con cui abbiamo giocato per l’evento fashion-food di Luisa via Roma. La posa è “mistica”, il coltellaccio vero, vere pure le cipolle troppo dolci però per far piangere Martina, c’è voluto dunque qualche trucco tra l’alimentare e il consumato…
ritratti alimentari n°22. Crispino e l’aringa
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Ci abbiamo messo quasi un anno a riprendere il filo dei ritratti alimentari, ma si sa le cose hanno il tempo della loro maturazione anche quando sembrano dormire sotto la sabbia.
Così quando abbiamo inquadrato il nostro amico Crispino con le aringhe sotto il naso ci siamo pure un poco emozionati. Intanto perché era una vita che aspettavamo una lezione per distinguere al tocco aringa femmina da aringa maschio (e l’abbiamo avuta!), poi perché questi pesci (profumo a parte) hanno un che di preistorico e infine e soprattutto perché Crispino ha un’espressività da attore consumato…
ritratti alimentari n° 21. Lydia e il cavolofiore
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Sì, va bene, ma com’è che lo fate un ritratto, uno di quelli alimentari?
Dunque, dunque la domanda sarebbe pure di quelle sensate ma la verità è che le volte che ci è capitato di ascolatarla non sapevamo davvero da dove cominciare a rispondere. Sì, perché molti (anzi tutti) i ritratti alimentari sono nati dalle chiacchiere, (spesso in cucina, ma comunque sempre intorno a un tavolo), hanno avuto gestazioni più o meno lunghe (in ragione delle distanze, degli impegni e anche delle stagioni alimentari) e si sono materializzati in luce e colore per strani misteri alchemici. Quello di Lydia non fa eccezione, anzi se possibile, ne fa proprio la regola.
Magicamente riuniti a Taste, in carne, ossa (e pure fotografo) ce ne stavamo seduti bel belli nel mercato di carta (il bookshop di Guido Tommasi allestito dai ragazzi dello studio Achille Castiglioni di cui abbiamo tanto parlato) quando le chiacchiere ci hanno portato lì. Inizia in sordina, un po’ come quel gioco di ragazzini “se tu fossi un fiore, una città, un colore, un animale… un alimento?” ed eccoci là. Lydia è associata a quel fiore lì, quello a forma (e sapore) di cavolo. E il fotografo dice, lui che mai si sbilancia giocando in anticipo: e se lo facessimo adesso? Il cavolo è già magicamente acquattato tra i libri, il “set” è arrangiato in un minuto (più o meno…), con qualche problema di luci ma con l’aiuto caloroso degli architetti. Lydia si siede e un po’ guardinga abbraccia il cavolo suo che è in tinta perfetta con la borsa. Tono su tono…
ritratti alimentari n° 20. luca (piccolo) e il pane
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Quando nasce un gusto, una preferenza, un’affezione? Quando ci siamo appassionati di fragole, lamponi, triglie, cozze, baccalà, ciliegie, carciofi, burro o parmigiano? Ricordarsene è difficile per tutti, o quasi. Tocca afferrare un ricordo lontano che poi si lega a una sensazione sospesa tra il palato, i denti e le papille, roba da equilibristi della memoria insomma, o da precisini dell’esperienza che si tengono continuamente il polso per vedere da vicino l’effetto che fa.
è un po’ per tutte queste ragioni mancate che questo ritratto ci pare un po’ una magia. Luca (piccolo), lo stesso furgoletto del pic nic calycanto di giugno, ha passato con noi il capodanno; rispetto ad allora ha sei mesi di più, quattro dentini, minuscoli ma tenaci, due sopra e due sotto, e già la predizione di un destino da sciamano. Così la sera prima del suo primo ultimo dell'(primo)anno seduto al tavolo dei “grandi” ha afferrato un pezzetto di pane, l’ha messo in bocca, l’ha leccato, l’ha mordicchiato, l’ha succhiato ed ha deciso che era buono. Tanto.
ritratti alimentari 19. gregorio e la ricotta
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Laggiù nell’Arizona, dove le pistole dettano legge, a mezzogiorno bruciano infuocate le strade polverose, le ombre si allungano rosse, i brutti e i cattivi scrutano il villaggio da scure finestre, disposti a venderti figurine fasulle per un pugno di dollari. Nei saloon più malfamati si ordina solo whisky o tequila, a volte gazzosa. Ma quando entra lui, Gregor the kid, le mani tremolano, gli assi cadono, i bicchieri gelano, suda il barista, tace il pianista e solo una voce rimbomba: il solito! Ricottina!!
ritratti alimentari 18. guido e le mele
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Questo diciottesimo ritratto non è che sia esattamente un inedito. Qualcuno, infatti, lo ha già sbirciato sulle pagine di Repubblica/L’espresso Food&wine o direttamente sul sito di Kitchen che, da domani e fino al 30 ottobre, ospiterà una mostra di dodici dei nostri ritratti alimentari.
Chi è a Milano, o ci passerà in questo periodo, li potrà dunque vedere appesi al chiodo in via De Amicis 45 ad osservare compiaciuti le attività cucinesche di un luogo, Kitchen appunto, che è un negozio, una libreria, una galleria e una scuola di cucina. Tutti e dodici, dunque, Guido compreso. Guido che ha posato assieme a Doudou in una giornata grigissima di fine luglio milanese, restando a piedi nudi tra mele, frecce e libri.
Se le frecce le mettiamo da parte (non sapendo bene se fare di lui un San Sebastiano gaudente o un Guglielmo Tell allo specchio), tutte le altre cose fatichiamo a metterle in fila, in ordine di importanza. Sì, perché Guido è un po’ marinaio, e noi ce lo immaginiamo a piedi nudi sulle barche a vela d’antan; ama le mele, di tutti i colori e in ogni stagione (luglio compreso!), ma soprattutto ama i libri.
Guido di mestiere infatti fa l’editore, anzi è quell’editore di Guido Tommasi editore, e a dirla tutta è anche il nostro editore (!).
Alla fine di ottobre infatti (ma forse persino un po’ prima) vedranno finalmente la luce i progetti a cui lavoriamo da più di un anno (!!). Noi siamo felici e ansiosi come diciottenni alla vigilia del compleanno, ma anche Doudou nell’ultima foto sembra curiosa di vederli stampati.
ritratti alimentari 17. nina e il riso
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Sono giorni di grande caldo e per i calycanti pure di grande lavoro. Avremmo molta voglia di un bagno in piscina se non proprio in un mare profumato. A ben guardare ci accontenteremo pure di una vasca da bagno con ghiaccioli galleggianti, e forse forse pure di mettere a bagno i piedi in una tinozza per qualche ora.
Ecco allora che, a riguardarla oggi la ni-ne-tta dolcissima e bella sotto una pioggia di riso, sembra quasi che l’immagine ci possa rinfrescare. La giornata in cui è stata scattata, alla vigilia del nostro pic nic tutto bianco, segnava l’inizio dell’estate. Nina e il suo riso ci ricorda che per andarle incontro, all’estate, occorre solo un vestito bianco, un sorriso disarmante e un ombrellino vezzoso!
ritratti alimentari 16. timi e i peperoni
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Timi(soara) è un’amica con un nome originale, è lucana ed è belissima. Vive tra i dischi, lavora alla radio e il suo amore è musicista. Per posare per il nostro ritratto alimentare dubbi ne ha avuti pochi: peperoni! gialli, carnosi e possibilmente di buon augurio per un’estate che ancora stenta ad arrivare. Di nostro ci abbiamo messo solo qualche attenzione (e qualche filo) per riuscire a mettreli in orbita tra dischi-volanti un tantino vintage, ma scelti con cura.
Qui sotto qualche scatto di backstage e domani la ricetta con i peperoni ritornati a terra e “cucinati” dal fotografo.
ritratti alimentari 15. Gloria e l’aglio
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Non c’è Gloria senza aglio, né alioli senza Gloria.
Che Gloria sia catalana doc lo si capisce dalla fragranza e dalla piccantezza che sprigionano i fumi dei suoi manicaretti (profumi di aglio, naturalmente). E anche la Catalunya, a ben vedere, ha la forma di un grande, immenso, unico spicchio d’aglio, giusto un poco prima di finire schiacciato nel mortero o di essere sfregato sul pane tostato.
Insomma il fotografo non si è lasciato sfuggire un fugace passaggio romano della spagnola per allungarle il caschetto nero con una treccia di agli bianchi. L’unico guaio è stato che altri fumi (stavolta non c’entrano i manicaretti della Gloria) stavano per allungare indefinitamente il suo soggiono …
ritratti alimentari 14. alessandr’ino e l’olio
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Di ‘Ino abbiamo già detto tante volte, ma lungo questo tempo è successo che Alessandro (che di ‘Ino è molto più che la firma) è diventato un amico, ma non di quelli che si fa per dire, ma proprio di quelli veri.
Di lui ci piace la dolcezza e il sorriso con cui riesce ad essere, comunque, sempre se stesso quando ad addentare il suo pan-ino c’è Alajmo (in persona personalmente) o semplicemente noi. E poi la ricerca di piccole grandi cose (Campisi, Fracassi, Felicetti) ma anche la mostarda di fichi che gli regala un’amica, i cantucci di un forno di Fiesole. Viaggi con panini al seguito per mezzo mondo, dal Giappone a New York, progetti sempre e ovunque, ma poi trovarlo lo si trova sempre lì, sorridente e sempre lui nel suo grembiule (Busatti… quando si dicono le coincidenze o le affinità).
E dire che quando lo abbiamo “convocato” per posare è arrivato in bicicletta in un pomeriggio di temporale, ma niente sembrava più giusto per lui di un ritratto pacifico all’olio di oliva, extravergine, spremitura a freddo, naturalmente.
ritratti alimentari 13. mirco (quello dell’orto) e l’uovo
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Mirco disegna. Disegna vestiti, blazer, giacchette, robe-manteau e paltò (è, cioè, uno stilista in carne ossa e filo), ma disegna anche l’orto di michelle, blog anomalo dedicato ai lati inaspettati e fascinosi dell’orto. Noi lo abbiamo conosciuto così, via web prima, in carne ossa (e filo) poi.
Dopo mesi di appostamenti, rincorse e appuntamenti mancati ci siamo finalmente presi a Firenze e in tempo di Pasqua, il più adatto per questa posa con l’uovo. Mirco si è portato i figurini, il vestito e pure il metro da casa, noi ci abbiamo messo le grucce, l’ago il filo, le uova e pure un po’ le mani.
Ci siamo divertiti parecchio e nel mezzo ci è cascata pure la frittata, ma la consideriamo un augurio grande per il progetto che Mirco ha nel cassetto, anzi nel taschino, e che naturalmente ha a che fare con le uova.
ritratti alimentari 12. luca e la pasta
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Per chi non avesse avuto tempo l’altra volta di vedere la mostra “i ritratti alimentari”, ecco che oggi da Antù (via di Libetta 15. Roma) ha la possibilità di vederli. Questo è Luca, universalmente noto per la tromba, i ceci, le teste di legno (tetes de bois), la passione per la pasta e la liquirizia (ma qualcuno gliela aveva soffiata) ed il look sciupafemmine da jazzista crepuscolare. Ed è anche l’ultimo dei ritratti del calendario 2010, anche se in pentola ne stanno bollendo già di nuovi.I calicanti purtroppo sono per mari e monti e non saranno presenti, ma forse potrete scorgere qualche modella/o, fateci sapere.
ritratti alimentari 11. Alessandro e le patate
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Certo nel calendario lo avevamo gà inquadrato, gatto “intruso” compreso, ma Alex (come del resto Luca che ha posato per l’ultimo dei dodici ritratti) meritava la copertina, il post, la prima pagina e pure qualcos’altro che è una piccola sorpresa… il 18 febbraio a Roma, nello spazio Antù (via Libetta), Alex e gli altri undici saranno “appesi” in una piccola mostra di passioni alimentari. La serata sembra estremamente carina e piena zeppa di cose (cibesche e libresche), tutti i dettagli appena possibile (ma anticipiamo già che cucineremo pure qualcosa), dunque save the date e un backstage particolarmente gustoso.