Allora c’è da dire subito che se abbiamo ceduto alla tentazione di dedicare nuovamente un post a questa specie di finta invenzione di cui avevamo già parlato in estate, ovvero la pasta fillo usata in termini materici, è perché con Fausto Melotti ci stava proprio bene (pure se qualcuno ha chiamato in causa i cretti di Burri…). E allora visto che Comida è stata perfetta (e gentilissima) nel fare una sintesi dell’appuntamento di sabato scorso, noi ci siamo potuti dedicare alla scomposizione, facendo l’elenco, e in questo caso persino il catalogo (che il fotografo si sia montato la testa?), di tutte le cose mangerecce presenti su quel tavolo che la macchina fotografica di Comida ha immortalato per intero.
PS venerdì nuovo appuntamento…
La ricetta
in effetti quasi non c’è:abbiamo comprato la pasta fillo (surgelata) l’abbiamo tagliata con le forbici in quadrati, cosparsa e pennellata di burro fuso (con poco sale) e salsa di pomodoro (a tratti persino di concentrato), decorata con semini (papavero e zucca) quindi infornata velocissimamente in forno caldo, giusto per farla un po’ accartocciare. alla fine presi dall’estro creativo abbiamo trovato bella anche la carta da forno emersa in negativo.
maite, marie e il fotografo
18 Comments
Allora, non inizio il mio discorso, come avrei voluto con un sonoro “No, vabé”, perché con un minimo di psicologia, base, di quella a portata di tutti, tutti quelli che fanno un minimo sforzo di comunicazione, iniziare un discorso qualsiasi con un no é percepito come una negazione, quindi, qualcosa di negativo.
Non so perché, quango si ha il sincero desidero di trasmettere un pensiero positivo, completamente positivo, e come in questo caso, da parte mia, di completa benedizione e affermazione, di completo, onesto sincero e profondo inginocchiarmi al vostro cospetto, si ha sempre l’istinto di iniziare la frase dicendo
No, vabé, non ci posso credere, non so più che dire, basta, cosi’ non possiamo andare avanti.
Tutto negativo, con un sacco di no,
ma il succo della questione sarebbero una sfilza di Si a non più finire..
Non so come dire, che in questo blog, sinceramente, profondamente, onestamente, vi ci sento un po’ strettini.
Ecco, tutto questo preambolo, un po’ strano, un po’ zoppo, un po’ a modo mio, un po’ e sopratutto alimentato da una serata molto particolare con tre birrette che hanno fatto il loro lavoro, disinibendomi, come si deve, come ogni giorno sono cosi’ brava ad inibire tutto quello che sono, je vous passe les détails…….. insomma, chapeau. anzi, CHAPEAU !!!!
e pensare che ero curiosa di vedere che cosa avevate escogitato, per questa mostra.. eccezionale.
Siete tutti dei grandi artisti. È incredibile quello che riuscite a creare.
non posso che confermare il primo commento di oggi.
siete veramente di una altro mondo!!!
quando arrivo in ufficio il vostro blog è la prima cosa che guardo e la giornata inizia sempre con uno spirito diverso.
grazie davvero per le belle cose che ci regalate, se passo dalle vostre parti ci terrei a venire nel vostro spazio d’arte.
buona giornata
mimma
ma siete un pozzo senza fondo di arte idee fantasia… complimenti!!!
V
ringrazio anch’io Comida che mi ha fatto vedere un po’ più di voi.
queste “tele” mi piacciono tanto. riporto le parole di Munari, piacevolmente ritrovate in questi giorni da LaFrenk (http://lafrenk.blogspot.com/):
“Quello che non si può dire in poche parole non si può dirlo neanche in molte”
“Complicare è facile, semplificare è difficile”
Già mi ha steso l’influenza se poi ci mettete pure voi con questi effetti speciali….riuscite sempre a creare l’evento nell’evento.
Le vostre creazioni sono come le matrioske una dentro l’altra, dalla più grande alla più piccola che quando le vedi non sai mai quale ti piace di più per il decoro o i colori e poi quando arrivi a quella che credevi essere l’ultima,con meraviglia ti accorgi che ce n’è ancora un’altra più piccina e deliziosa e te ne resti lì a bocca aperta dicendo “nooo, non ci credo,non è possibile!”.
Grazie di esserci e di mettere sempre tanto cuore in tutto quello che fate.
ila
sospetto che stamattina vogliate farmi/ci (vero Marie?) piangere… scherzi a parte gazie, grazie, grazie per quel che dite, per come lo dite e per il fatto stesso che lo dite! insomma grazie di esser qui
Concordo con Maite, poi si sa io ho la lacrima facile, dunque… un grazie di cuore a tutti. Grazie per il vostro calore. Merci.
Un’opera d’arte nell’arte stessa!
Sfolgie fillo a quadri con pennellate di linee rosse e puntini neri!
Arte contemporanea, moderna e golosa :)
Confermo tutto quello che hanno detto sopra :)
Siete un trio very very wanderfoul!
Anche il vostro spazio non scherza ehhh…
…e un grazie a Comida di aver condiviso con noi tutti il Vs evento…
Perchè state così lontani da dove abito
;(((???
Quanto mi piacerebbe conoscervi e vedere questi eventi interessanti.
Un baciotto
sembra quasi un alfabeto simbolico. è strepitoso.
CHAPEAU !!!!
E non posso aggiungere altro :-D
Jacopo
Riuscite a rendere elegante anche la cosa più semplice. Davvero complimenti!
Un abbraccio
fra
ooooooOOOOOOoooooOOOOOOoooh!
geniale
Ma il pollice ritorto di chi è? che non è comune. Mi ha già colpito la scorsa volta, ma non ho osato chiedere. E’ stato come un pugno in uno stomaco, sai quei ‘dee ja vou’ (pronunciato all’mmericana).
Io ho solo una persona in testa con questo pollice che fa il ricciolo e la persona che lo ha era una rossissima e vaporosa testa creativa ad architettura.
o nei miei sogni
o non lo so più
eh, elena, chissà… comunque quando quelle due impastano il fotografo deve arrangiarsi a fare tutto da solo.
rumors danno aria di pennellate su quadri nella cucina di calycanthus.
Complimenti! la fantasia que è davvero tanta ed il risultato è spettacolare!
baci baci