Tra il sale e la neve ci sono tante affinità e molte differenze. Granelli bianchi, leggeri e pesanti, salati o dolci di acqua ma pur sempre legati da strane assonanze.
Certo se però provassimo a cuocere con la neve ne caveremo ricette un tantino surreali, ma l’idea ha uno scintillio da fiaba. Sarebbe bello avvolgere una cipolla in una palla di neve e aspettare una combustione, una trasformazione, un esito che ne facesse qualcosa di buono e di diverso. Ma la neve fa altre magie: si può mettere in barattolo e farne ricordo, il sale, lui, invece sì sa cuocere.
La ricetta è più che altro un consiglio:
Prendete le vostre verdure preferite tra quelle invernali, bitorzolute come il sedano rapa, bucciose come patate, cipolle o patate americane, o vecchio stampo come le rape. Abbiate cura di sceglierle più o meno delle stesse dimensioni, altrimenti procedete in due teglie distinte per controllare i tempi di cottura. Lavatele, asciugatele benissimo e sotterratele così come stanno (con tutta la buccia!) sotto uno strato compatto di sale di buona qualità (per noi sale de Guerande) mescolato con albume d’uovo leggermente sbattuto, infornatele in forno già caldo a 180°C e dimenticatevele per circa 2 ore. Per mangiarle vi servirà il martello, ma solo per rompere la crosta del sale dura come ghiaccio. Le verdure loro saranno tenerissime e dolci come mai.
Questa ricetta è tratta da un libro francese che si chiama Cuisson(s) di Keda Black per un piccolo editore che ci piace molto che si chiama Editions Keribus
http://www.keribus-editions.com/catalogue/
Sì, va bene, ma quando arriva la primavera?