Il pane può viaggiare? Sì, e in qualche caso anche volare.

Questa storia inizia a Roma dove Marie ha nella sua cucina un muro verde e una grande fortuna. Da qualche anno infatti alberga un lievito madre per nulla suscettibile e molto molto prolifico. Se questa fortuna non le bastasse, c’è da aggiungere che è Luca ad avere l’appannaggio di preparare il pane ogni settimana, a volte anche la pizza.
Ma Marie ha anche una casa a Parigi, quella dove torna sempre troppo poco, con una cucina romantica e aperta, proprio sotto gli abbaini grigi. Lì, seduti sulle panche di legno (che a ben guardare furono l’inizio di tutto il nostro viaggio insieme) si sono incontrati Luca ed Oscar, che era a Parigi a presentare il suo libro durante il Salone dell’editoria per l’infanzia a Montreuil. 

E quando due maschi panificatori si incontrano non restano briciole per nessuno.

Anche Oscar infatti è un grande amante della panificazione e subito hanno cominciato a scambiarsi consigli e ricette, senza che più nulla esistesse intorno.
« Prova a cuocerlo nella pentola di ghisa, vedrai avrai tante soddisfazione » e così è stato fatto. 

Poi qualche giorno fa è arrivata fino a Barcellona una foto del pane di Luca cotto nella pentola di ghisa di Oscar, e insieme alla foto anche una fitta di nostalgia.
Marie ha il cuore grande, ha avvolto il pane in una pezza che levati! e l’ha messo in mano al Fotografo, incurante delle proteste. Questo volerà con te.

La ricetta:
500 g di farina
300 g di acqua + 50 g
150 g di lievito madre liquido
sale
olio extravergine di oliva

 
 
Mescolare velocemente in planetaria, oppure a mano, la farina con i 300 g di acqua. Lasciar riposare per 30 minuti. Aggiungere a quel punto il lievito, l’acqua restante ed il sale.
Mescolare molto bene per qualche minuto. Lasciare riposare per 10 minuti e dare una nuova mescolata per ancora qualche minuto. Trasferire l’impasto su un piatto largo e fondo ben oliato, e coprire con un recipiente.
Ogni 45 minuti per ben tre volte, inumidirsi le mani e fare delle pieghe all’impasto, quindi rovesciarlo su un piano infarinato e fare ulteriori pieghe.
A questo punto si infarina un canovaccio, con cui si fodera un recipiente, o l’apposito cestino per panificare. Conservare per 18 ore in frigo, coperto.
Lasciarlo 2/3 ore fuori dal frigo per farlo tornare a temperatura ambiente e farlo lievitare.
Accendere il forno, mettere la pentola di ghisa con anche il coperchio per 10 minuti a 240 gradi. Versare l’impasto del pane nella pentola, chiederlo con il coperchio e cuocere 25 minuti a 240°C, poi 30 minuti a pentola scoperta a 200°C ed infine fuori dalla pentola altri dieci moniti sempre a 200°C con la funzione ventilata.
Lasciarlo raffreddare e conservarlo in un canovaccio.

Vediamo se non riusciamo ad organizzare trasbordi più frequentemente, ma shhhh non ditelo al fotografo, lo dobbiamo prendere alla sprovvista.

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