Come si misura l’autunno? è una data sul calendario, qualche tacca in meno sul termometro fuori dalla finestra di cucina? è il ritorno a scuola, una maglia di lana sulle spalle, la fine dei pomodori e l’arrivo delle mele?

Probabilmente molte di queste cose, tutte insieme o assortite a caso, perché ogni anno è diverso per metereologia personale e codivisa.

Quest’anno per noi è un autunno arrivato lento e conquistato come un piccolo sospiro: finalmente siamo a casa, finalmente si ricomincia, si ritrova il ritmo delle settimane e quello di cucina. L’estate ci è durata tanto, abbiamo volteggiato avanti e indietro più del solito, presi da progetti, impegni e mille cose nuove di cui parleremo, con la testa accellerata e le mani pure.
Poi ieri finalmente è stata domenica, una domenica d’autunno un poco da manuale, niente di speciale, con il tempo di svegliarsi tardi e ciondolare per casa in attesa di una pioggia annunciata che, pure lei, l’ha presa con calma.

Così finalmente è stato il tempo di impastare, mettere mano al mattarello e infilarci dentro le mele. Voglia di strudel che non sapeva aspettare.

La ricetta è quella semplice, trentina e rustica, con la pasta matta tirata finissima direttamente sul canovaccio. Per incoraggiamento e sorte d’autunno è risoltuta particolarmente elastica, anche se ho il sospetto che c’entri un poco il miscuglio di farine con cui l’ho impastato, scelte un poco a caso nei fondi della dispensa non ancora riallestita.
L’unica altra variazione le noci di pecan al posto dei pinoli, non perché ci fosse dietro tanto pensare ma perché quello avevo in casa,… le domemiche d’autunno  a volte risultano perfette proprio perché si arrangiano con quel che c’è.

Per la pasta
250 g di farina (io ho usato circa 200 g di farina 0 macinata a pietra e circa 50 g di farina 00)
1 uovo
3 cucchiai di olio di girasole (possibilmente bio)
mezza tazza circa di acqua calda
1 pizzico di sale

per il ripieno:
1 kg di mele (idelamente renette, nella realtà golden)
2 cucchiai di zucchero (ma io sono parca)
40 g di burro
1 manciata di pangrattato
50 g di uvetta rinvenuta nella grappa
50 g di noci di pecan o di pinoli
1 limone
cannella in polvere
+ un tuotlo d’uovo, poco latte e zucchero a velo

Per perparare la pasta setacciate la farina, formate la fontana e rompeteci l’uvo, cominciate a lavorare incorporando prima l’olio e poi poco per volta l’acqua tiepida, e in fine il sale Lavorate a lungo fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico, lasciate riposare coperta e dedicatevi al ripieno.
Sbucciate le mele e tagliatele a fettine regolari raccogliendole in una terrinetta e bagnandole man mano con il succo di limone perché non anneriscano, unite quindi lo zucchero, la scorza grattugiata del limone, la cannella, l’uvetta e le noci di pecan. mescolate bene. Sciogliete in un pentolino a fuoco dolce il burro e tostateci dentro il pangrattato, quindi aggiungete alle mele; amagamate bene.
Riprendete la pasta e stendetela piuttosto sottile direttamente su un canovaccio ben infarinato, stendeteci sopra le mele mantenendovi lontani almeno un centimetro dai bordi, quindi con l’aiuto del canovaccio cominciate a ripiegare lo strudel dandogli la forma di un serpentone. Chiudete bene i lembi eliminando l’eccesso di pasta se fosse necessario, trasferite lo strudel sulla teglia del forno rivestita e dategli una forma a ferro di cavallo. Spennellate con l’uovo sbattuto con il latte e infornate in forno già caldo a 180°C per circa 30-40 minuti. Una volta tiepido spolverizzate di zucchero a velo.

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