Fate in tempo a metterci l’ultimo cavolfiore e le margherite di prato.

La cosa è semplice semplice, avanza mezzo cavolfiore ed è già chiaro che si andrebbe trascinando stancamente in frigorifero. Lo acchiappi, lo frulli, ci aggiungi una presa di curcuma, mezza tazza di latte di avena e se l’avessi una patata schiacciata. Ma pure niente.

Guscio di brisée all’olio, ma ad occhio pure quella.
What else?

La formula è reclinabile e reclinata con tutti gli avanzi vegetali che la stagione presenti, perché se è vero che fritta è buona anche una ciabatta è vero pure che in forma di torta tutto è più bello.

La ricetta

Per la pasta brisée
300 g di farina
1 bicchierino e 1/2 di olio extravergine di oliva
qualche cucchiaio di acqua fredda
1 pizzico di sale

per il ripieno:
mezzo cavolfiore (ma anche uno intero, o quel che avete) lessato e ben scolato
1 tazza (più o meno) di latte vegetale
1 cucchiaino di curcuma (o le spezie che preferite)
1 patata o anche una patata amricana (facoltativa)
sale e pepe

Raccogliete la farina sul piano di lavoro o nella planetaria, formate un incavo al centro e versate l’olio extravergine e il sale, cominciate ad impastare velocemente aggiungendo l’acqua fredda un cucchiaio alla volta. Quando il composto risulti omogeneo ed elastico, avvolgete in pellicola alimentare e conservate in frigorifero per un’ora almeno. Dopo il riposo stendetela con il mattarello e foderate uno stampo da crostata, bucherellate il fondo e livellate i bordi e conservate nuovamente in frigorifero.
Preparate il ripieno: frullate tutte le verdure (già cotte) assieme al latte e alle spezie, tenete conto che dovete ottenere un composto morbido ma non eccessivamente liquido. Versatelo nello stampo di brisée e cuocete i forno già caldo a 180°C per circa 25 minuti, se la superficie dovesse colorirsi troppo coprite con carta alluminio. Controllate che i bordi della torta siamo ben cotti, spegnete e lasciate intiepidire.


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