Al mercatino del giovedi nella piazza di Sant Augusti Vell, qui a Barcellona, sono convinti che alleviamo conigli in casa. Credo che in qualche momento ce lo abbiano pure chiesto e di sicuro la risposta non li ha persuasi per niente
Compriamo quantità improbabili di carote e le vogliamo con il ciuffo, anzi all’occasione ci prendiamo pure le foglie degli altri che non sanno, ignavi, che pesto meraviglioso ne venga fuori.
Poi le carote, loro, vengono smistate: metà diventano almeno un paio di volte a settimana questa zuppa/gazpacho qui supersalutista, e l’altra metà viene estratta in succo che a sua volta serve per certi intrugli fermentati del Fotografo.
Ma di quel che resta? Avete presente quanto residuo lascia un estrattore?
Le prima due volte lo abbiamo buttato via, ma con rammarico e senso di colpa. Poi abbiamo pensato che tanto valeva provarci e sono saltati fuori questi crakers qui che sono diventati la vera ragione per mettere in cantiere tutto il resto ed andare ogni giovedì al banchetto di Sant Augusti Vell.
La ricetta
…è veramente molto ad occhio. Un poco perché ogni settimana cambia, un poco perché molto dipende dal vostro estrattore e da una quantità di altri fattori un poco imponderabili. Ma se seguite questa traccia di base e ci prendete un poco la mano vedrete che non potrà essere che un successo.
una tazza (circa) di resti di estrazione di carote (vi servirà un mazzo abbondante di carote)
1/2 tazza di mandorle senza buccia
qualche cucchiaio di semi (girasole, zucca, sesamo)
acidulato di umeboshi
curcuma fresca o in polvere (abbondante)
zenzero fresco o in polvere (noi lo usiamo abbondante già nell’estrazione)
1 pizzico di pepe nero
1 cucchaio di psyllium (facoltativo)
Tritate le mandorle e conservate da parte. Triturate velocemente anche i semi, senza scaldare e senza sminuzzare eccessivamente. Mescolare i due composti e cominciare ad incorporare con i resti dell’estrazione delle carote, bagnate con poco umebochi alla volta e aggiungete la curcuma, lo zenzero e il pepe a piacere. Se lo avete incoprorate anche il psyllium.
Dovrete ottenere un composto morbido ma omogeneo che stenderete con una spatola su una teglia da forno rivestita con carta da forno in uno strato sottilissimo. Fate asciugare in forno ventilato a 50°C con molta pazienza fino a quando non sarà perfettamente secco (attenzione perchè altrimenti rischiate che ammuffisca!).
Una volta pronto rompetelo con le mani in pezzi e, se riuscite a non finirvelo subito, lo potete conservare in una scatola di latta per un paio di giorni.
