Questa cosina qui sopra è stato uno dei grandi classici di tutta la produzione cucinesca nella vita-universitaria-erasmus-prime-cene-casa nuova-ecc. ecc… a tal punto che in questo blog non si è affacciata che dopo tre anni abbondanti. è stata talmente gettonata, talmente ripresa, talmente trasportata a cene, compleanni, feste comandate e non che ce l’eravamo dimeticata (o forse rimossa?)
Fatto sta che lo strudel di pere e roquefort (ma va bene pure qualsiasi altro erborinato a pasta asciutta) non avrebbe perso in tutti questi anni il suo appeal: è veloce, fa figura è insolito quanto basta, si trasporta con agio, basta solo ricordarsi che esite!
In questa versione la pasta è una brisée che ha il vantaggio di potersi fare in casa e di essere un po’ più corposa, ma si può fare benissimo pure con la sfoglia.
La ricetta
Ingredienti
per la pasta brisée vedi qui
2 pere non troppo sugose
130 g di roquefort
qualche noce
1 tuorlo
Stendere la pasta brisée in forma rettangolare al centro deporre le pere a pezzetti, le noci spezzettate e il formaggio sbriciolato. Ripiegare i bordi dei lati stretti verso l’interno e quindi richiudere i due lembi lunghi uno sull’altro in modo da formare lo strudel, pennellare con il tuorlo sbattuto e cuocere in forno per circa 1 ora a 180°.
17 Comments
Che dire, è abbastanza comprensibile che questo piatto sia stato così celebre e gettonato! :) Ottimo ;)
proverò sicuramente questa variante perchè adoro gli strudel :-)
e pure io adoro gli strudel Ros!
Considerato il profumo che comprensibilmente emanerà la vedo difficile dimenticarselo da qualche parte…piuttosto capisco che ci sono delle preparazioni che fatte più e più volte per uno strano gioco di assuefazione rientrano inevitabilmente in un cono d’ombra che solitamente sono altri a notare. Mi è successo almeno per un paio di piatti di casa, fatti&strafatti eppure…
Ho divagato come al solito, mi segno questa preparazione…senza possibilità che me ne dimentichi ;P ehehehehehe
Vi leggo da tempo, ma solo oggi decido di commentare…oggi che ho raccolto delle belle noci, oggi che ho comprato delle pere e oggi che abito in Aveyron (la regione del Roquefort ovviamente…)
Presto letto il vostro post sarà messo in pratica.
Elena
ps. complimenti per le ricette, per il bello e buono che proponete.
grazie per il tuo commento e diciamo solo una cosa: evviva l’Aveyron. :)
Come resistere a uno strudel così invitante, lo proverò a brevissimo.
Con cosa lo accompagneresti?
ot: bollettino della luna – domani è piena :)
restiamo in …. attesa…..
sono senza parole!!
vi DEVO copiare questo splendido strudel
Perfetto per le cene in cui ciascuno porta un piatto e si unisce pane e companatico per il gusto della compagnia :-)
solo il fatto che ricorda i tempi dell’università, mi incuriosisce un sacco!
per il discorso della luna piena.. mi svelate il mistero?
Si aspetta qui o da Elena?!?
un bacio
@Mario: ma noi adoriamo il tuo modo di divagare…
@lena: grazie! e viva pure il roquefort già che ci siamo.
@comida: siamo qui, in trepida attesa, tu lo sai vero?? facci giungere news….
@maia: facci sapere.
@twostella: esattamente perfetto per quella cosa lì ;)
@gaia: è Elena che aspetta e noi aspettiamo lei che aspetta..
non è giusto, io non ho pranzato! troppo bella la foto
Per ora grandi movimenti. Verso l’altro però. La creatura sembra stia giocando all’uomo ragno sui grattacieli.
Vi aggiorno. Un abbraccio.
provato ieri sera per una cena tra amiche: successone!!!!
Regola numero uno…tenere sempre della sfoglia o della briseè in congelatore.
E’ proprio vero, ricetta semplicissima, di quelle che ti salvano dagli impicci, ma a cui non ci si pensa quasi mai.
Eppure è chiaro, lo dice anche il detto: al contadino non far sapere quanto è buono il cacio con le pere…….
Complimenti :)
Fatta usando la pâte à quiche di Christophe Felder, che preferisco alla brisée perché più leggera. Risultato da standing ovation, da parte di tutti i commensali.
Spedita a mia mamma, sta per rubare il cuore anche a lei. Grazie!