Lo avevamo detto: l’amaranto rischiava di darci alla testa. Versatile, facile, croccantino, con un sapore leggermente tostato si presta a diventare polpetta, così dopo quelle al pollo, ci siamo dedicati a una versione più marina e già che eravamo in vena di sperimentazioni abbiamo provato a dosare la preziosa (ma difficile!) colatura di alici arrivata nel pacco-dono della Garofalo di cui parleremo in dettaglio.
Il fatto è che la colatura ha un colore affascinante, ma un odore (tosto!). Così partiti entusiasti dell’idea di provare a usarla, ci siamo inibiti strada facendo. L’amaranto ci ha soccorsi: ha un’anima da cereale (benché non lo sia propriamente per famiglia di appartenenza), è quindi in grado di assorbire un odore forte e di ammansirlo senza schiacciarlo, ha un sapore neutro ma non piatto, una consistenza modulabile, dunque valeva la pena di provarci.
Ricetta
Ingredienti
70 g di amaranto
90 g di patate (da cotte)
3 acciughe
1 manciata di capperi sotto sale
1 uovo
mezzo cucchiaino di colatura di alici
Cuocere l’amaranto nel doppio del suo volume di acqua senza salarlo, per circa 20 minuti. Mettere a mollo i capperi sotto sale e sciacquarli con cura diverse volte. Cuocere la patata con la buccia in poca acqua non salata, una volta cotta spelarla e schiacciarla amalgamandola all’amaranto, unire l’uovo, i capperi, le acciughe spezzettate finemente e la colatura di alici. Formare delle palline nell’incavo della mano bagnata, passarle nel pangrattato e friggere in abbondante olio di semi, scolarle su della carta da cucina e mangiarle calde.
maite, marie e il fotografo
10 Comments
Bè riuscire ad “ammansire” la colatura aggiungendo anche le acciughe è davvero ad esclusivo uso vostro!
Braviiiiiiiii!
Buona giornata ragazzi!
Lory, stavo pensando la stessa cosa! He he he…
Buona giornata a tutti!
no, no, no… il merito è tutto dell’amaranto e per davvero! in ogni modo le acciughe accanto a due gocce di colatura manco si sentivano, insomma non a caso abbiamo preso boccette millesimate….
e voi che esperienze avete con la colatura?
mi rifiuto di friggere in casa e il mio fegato e pareti e tende di casa ringraziano, ma quando le vedo lì, belle e croccanti… che fitta al cuore! ;-)))
ma é possibile, farle cuocere in forno? quindi senz’olio?
domanda interessata la mia, e forse non solo per me, diciamo che mi faccio avanti in onore di tutti noi, amanti e appassionati di polpettine e co, ma che non le mangiamo mai, perché la frittura, é proibitissima..
ehm, Mlle Manuchka credo che in questo caso il forno non sia praticabile… ma è promesso: tenendo ferma la ferrea legge che recita “poco fitto e solo a casa!” ci applicheremo a delle versioni croccanti da forno che facciano passare anche le fitte al cuore di Cobrizo senza farle venire quelle di fegato…
@ io l’ho usata diverse volte,ci sono alcune ricette postate sul mio blog dovrei cercare,ho fatto pesto ,zuppe,creme e una volta anche il risotto con la colatura.
Però qui in casa nn piace ,perciò devo sempre aspettare che arrivi qualcuno a trovarci per usarla .
Io l’adoro sopra le patate calde che ho prima ricoperto di ricotta affumicata (la Squèta ) un delirio ;-)
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amaranto e colatura in credenza aspettavano di essere utilizzate insieme. grazie !
Cara Rosanna ci dai soddisfazione! e la tua dispensa deve essere veramente rifornita di tutto… non è che amaranto e colatura di alici siano due ingredienti proprio proprio semplici… Facci sapere, mi raccomando