Il pane avanza, il che di per sè è un bene perché è meglio che se mancasse, ma che cosa fare dei tozzi di pane e delle briciole che si accumulano nei sacchetti di tela?
Non è che la domanda sia pertinente perché il mercoledì è di quelli delle ceneri, ma semplicemente perché in casa, in tutte le case (persino in quella del fotografo che di pane non ne mangia), il pane sembra lievitare sopratutto quando invecchia.  
E se “Il pane di ieri” oggi non è più buono come lo era appunto ieri, non è una scusa per gettarlo via, nemmeno come faceva un’amica, baciadolo un po’ come Giuda Iscariota giusto prima di farlo volare nel secchio della spazzatura. Del resto le ricette del riciclo per il pane raffermo sono infinite e onnipresenti, spesso povviste di tutta l’intelligenza delle variabili, della stagionalità e dei sapori.
Questa zuppina qui ad esempio è un adattamento del pane cotto sciliano, un classico che si praticava un po’ ovunque nell’isola con quel bel pane sano di ieri, una zuppina che poi somiglia da vicino alla pappa al pomodoro toscana. Per dargli un po’ di estro ci abbiamo aggiunto i capperi piccoli piccoli e saporitissimi conservati sotto sale, l’origano e il pecorino grattugiato, il risultato era confortevole, morbido e profumato, molto lontano dalla penitenza ma pur sempre in odore, se non di santità, di etica quotidiana.

La ricetta

Ingredienti
pane raffermo (circa mezzo chilo)
1 latta di buona conserva di pomodori in pezzi
1 cipolla bianca
1 foglia di alloro
due cucchiai abbondanti di pecorino grattugiato
olio extravergine di oliva
sale e pepe

Far appassire la cipolla affettata in poca acqua, quando comincia ad essere trasparente aggiungere un paio di cucchiai di olio extravergine e far rosolare. Unire il pomodoro, lasciar cuocere per una decina di minuti quindi aggiungere una foglia di alloro e un litro e mezzo circa di acqua.
Quando l’acqua comincia ad essere a bollore versare il pane tagliato a pezzi, i capperi e l’origano, aggiustare di sale e pepe, mescolare energicamente e versare subito in ciotole individuali.
Servire con il pecorino e un filo di olio extravergine a crudo. 

maite

9 Comments

  1. bella idea i capperi..ultimamente queste minestre di pane mi stanno seducendo assai, e mi sorprende la possibile varietà di sapori.

    con piccole variazioni, cambia il piatto, senza nessuna monotonia.

  2. Il pancotto mi ricorda la mia infanzia, mia nonna lo cuoceva con brodo e tanto parmigiano…davvero un piatto speciale
    Un bacio
    fra

  3. “pan pist” letteralmente pane pestato, è il pane raffermo gratuggiato che serve per preparare un’ottima minestra, il “pan pist” appunto. Un piatto che recupera il pane raffermo ed il brodo del bollito.
    Tostato con un filo d’olio, buon brodo di carne e parmigiano, è ancora oggi un appetitoso e sostanzioso primo che soprattutto i bambini piccoli apprezzano (e non solo loro).
    ps. siamo in Piemonte.
    Baci.

  4. Intrigante l’uso contemporaneo di capperi, origano e pecorino: sbaglio o tra gli ingredienti i primi due sono stati.. dimenticati? Me la sono segnata, la preparerò senz’altro, grazie!!

  5. Vi lascio un paio di giorni e voi, tu, fate meraviglie.
    Ora vado a centellinarmi ogni parola che ho perso.

    Io con il pane raffermo faccio il pane cunzato, scoperto sulle isole Eolie in una versione non ortodossa rispetto al pane cunzato siciliano, mi dicono.

    Tant’è. Sono pezzettini di pane raffermo conditi di ogni ben di dio. Mandorle, pomodori secchi, erbe aromatiche, peperoncini, aglio, sale grosso. olio generoso il gusto e quantità, cucunci, olive, semi di finocchio. Tutto arrostito ferocemente in forno, per ottenere una mescola di gusti che fa affondare le dita nella teglia anche quando non si ha più appetito.

  6. bellissimi questi piatti fatti con ingredienti di recupero, ma con il tocco sfizioso dei calicanti!

  7. Oggi un bimbetto mi ha detto che doveva andare in un posto dove gli mettevano “tipo” la cera in testa.. non capiva tanto bene. Insomma quaresima, ve lo dico, altro che struffoli, pane raffermo! per fortuna ci si mettono i calicanti a raddolcire un po’ i tempi magri. bellissima!

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