C’è stata un’epoca su queste pagine in cui ne infornavamo uno a settimana, o insomma quasi. Ma l’arrosto con la frutta, in genere arista di maiale, è stato uno dei nostri grandi cavalli da battaglia, come dice Marie, perché se la carne la cuciniamo in generale poco questa associazione rende le cose più facili, più umide e più insolite. Oltre al fatto che ti permette di seguire (e qualche volta salutare) il passo delle stagioni, come in questo caso con le pesche di vigna.

Il procedimento è in sotanza sempre lo stesso. Un bel pezzo di arista di maiale di misura adeguata agli ospiti seduti a tavola, lo si rosola su tutti i lati in una padella dove stia di misura con qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio in camicia. Quando è ben sigillato (anche sui fronti), si sala e si “pepa”, si bagna con un bicchiere di una qualche sostanza alcolica (vino bianco in genere, più o meno secco, più o meno dolce), si aggiunge la frutta tagliata in pezzettoni e si prosegue la cottura o in pentola (ad arrosto morto, così si dice..) o in forno.
In questo caso abbiamo bagnato con un bicchiere di Moscatel (un vino dolce di qui, che si può sostituire con un Marsala), sistemato le pesche di vigna (le ultime aimhé) e cotto con pazienza in forno.

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