La vita in provincia regala qualche sorpresa. A parte le produzioni metro-zero della signora Fausta, capita qualche volta cha, a ben girare i supermercati, si scoprano fenomeni che hanno dell’incredibile e che la capitale (ehm…) ignora anche nei mega-iper-centri commerciali dove qualche volta ci succede di pascolare con tutto lo stupore (e a volte il terrore) degli occhi di campagna. Se poi questi stessi supermercati di provincia sono battuti in avanscoperta dal fiuto infallibile di comida, si finisce per sentirsi se non proprio al centro del mondo (è ancora troppo fresca la ricerca vana del wasabi), perlomeno in un mondo dove tutto è ancora possibile. Questa lunga premessa per dire che abbiamo scovato alcune buste di edamame surgelati nei banchi frigo di una catena di supermercati trentini ed è stato subito accaparramento, tanto che credo che ormai non se ne trovino più. Una volta messi al sicuro nel forziere del congelatore è venuto pure il momeno di consumarli e così, dopo averli mangiati un po’ di volte nature, alla fine è arrivato il tempo di ricamarci un po’ sopra inseguendo proprio la matassina del colore verde: dall’edamame al wasabi. Poi siccome non pareva il caso di alterare un sapore così orientale con contaminazioni troppo marcatamente fusion (tradotto: il parmigiano non ci stava) abbiamo aggiunto un paio di cucchiai di semi di sesamo.
zuppa di pisellini e wasabi, oppure zenzero
Questa zuppetta qui è prima di tutto una buona notizia. Non è solo che è verde, speranzosa e vitaminica, è che l’abbiamo presa fresca fresca da una nuova rivista di cucina, in uscita con il Corriere della Sera da qualche giorno appena. La faccenda ci ha persino un po’ stupiti ed è finita che a sfogliarla e ad averla tra le mani non si resisteva al voler provare qualcosa, anche se gli ingredienti non ce li avevamo proprio, proprio tutti…